cose sabotaggesche

“perchè faccio lo spogliarello poetico”


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5 commenti su “cose sabotaggesche

  1. sì, vero, le metafore ci vengono in aiuto quando un concetto si inoltra troppo nell’indicibilità…l’arte in fondo e tutta una grande, complessa e misteriosa metafora…sì, levarsi le mutande di per sè è un gesto banale e insignificante, se non ci sta dietro un’emozione che nasce nel profondo, concordo…ma del denudarsi è affascinate anche quella dose di innocua follia che ci si può mettere dentro, quella roba un po’ dionisiaca che viene da epoche lontane dell’uomo : – )

  2. Sempre bello appoggiarsi alle metafore, no? di solito tengono su.

    Le cose complesse affascinano e spaventano… e non c’è molto gusto nel levarsi le mutande senza sentire quel certo brivido…Almeno, per me è così…

  3. volendo appoggiarsi ad una metafora, fra l’essere vestiti o spogliati secondo me passa una differenza simile a quella che c’è fra l’essere in casa o in giro in mezzo alla gente…a casa si è vestiti, fuori si è nudi…oppure ancora, vestiti si è come in patria, nudi si è come in un paese esotico, che un po’ spaventa e un po’ affascina…fatto sta che la compessità della cosa si conferma…e pensare che per qualcuno è solo un levarsi le mutande : – )

  4. sono molto molto daccordo, la faccenda è molto più complessa di quanto sembri… nevvero?

  5. l’atto dello spogliarsi, se considerato nell’ottica giusta, è cosa molto importante e complessa (nella sua semplicità)…è un allenamento per il proprio senso di sensualità, sia per chi si spoglia sia per chi guarda…addirittura, credo sia una strada nobilitante per lo spirito stesso, passando per il corpo…non so, queste sono le mie impressioni
    : – )

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