Nella mia Regione

Sta succedendo nella mia Regione qualcosa che rischia di cambiare in modo radicale l’identità dei consultori pubblici in una direzione che personalmente rigetto totalmente.

Il 14 settembre scorso è stata presentata in Consiglio Regionale (sto parlando del Piemonte) la proposta di legge 160 “Norme e criteri per la programmazione, gestione e controllo dei Servizi consultoriali”: ho letto il testo della proposta e lo trovo spaventoso – oltre che per la proposta di introdurre nei consultori (che dovrebbero essere pubblici)  la presenza di volontari dei movimenti cattolici (!) antiabortisti – per la filosofia di fondo e i concetti enunciati.

Questo testo inanella parole che sottendono pensieri che mi fanno orrore.

Io credo che se si andasse nella direzione che la proposta di legge indica verrebbe gravemente compromessa la libertà di scelta di chi in futuro si rivolgerà ai consultori. Per prime le donne.

La mia idea di consultorio pubblico è molto diversa.

La storia dei consultori pubblici è molto diversa e questo cambiamento va in una direzione che mi atterrisce.

Vi invito a farvi un’idea di questo testo leggendolo integralmente.

Dopodichè, se dopo averlo letto la pensate come me, vi invito a firmare la petizione contro la proposta di legge.

Io, lo dico chiaro e tondo, l’ho firmata.

(La vignetta è di Giovanni Angeli)

 


e altre cianfrusaglie

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