Dodecalogo (più punto spurio) per le prime letture in pubblico

Al Corso di poesia per poeti mannari che tengo alla Scuola Holden ho dedicato un paio di lezioni alla scrittura per la performance e alla lettura ad alta voce.
Mi sono divertita a scrivere questo dodecalogo per i miei mannari, ragionando un po’ sulla mia esperienza (è la mia esperienza non la bibbia però il primo punto vale in maniera assoluta, questo è certo).
Ve lo propongo anche qui.

Dodecalogo (più punto spurio) per le prime letture in pubblico

1 Ricordati di respirare, è provato che sia così utile da essere fondamentale. E’ altrettanto provato che i lettori ad alta voce funzionano come gli altri: necessitano di ossigeno. Ossigenati.

2 Prenditi il tempo: di scandire le parole, di leggere, di condurre te stesso e il tuo audience dall’inizio alla fine. Gli altri hanno il tuo stesso scopo: capire cosa stai leggendo e cosa stai facendo, godersela. Se cerchi di levartela il più in fretta possibile, anche loro vorranno levarsela il più in fetta possibile.

3 Non sei un attore, sei un autore che legge. Difetti di pronuncia, posture, timidezze, tutto può essere interessante, vale tutto. Sii te stesso, non l’idea che hai di come dovrebbe essere uno che legge in pubblico. La pienezza di un essere umano in tutta la sua imperfezione è di gran lunga più interessante di qualunque esibizione impostata.

4 Non sei allo specchio, non sei nel tinello di casa tua, non sei nemmeno di fronte a un plotone di esecuzione. Sei di fronte agli altri, la loro presenza ti fa un effetto, nessuno pretende che non sia così. Prendine atto. Stai. Sii rispettoso degli altri e di te stesso. Non sottrarti, non sminuirti, non sbrodolare, non aggredire. Non sono il lavandino su cui riversarti tutto intero, non ti stanno facendo un favore. Sono semplicemente lì per ascoltarti. Sì, fa paura. E’ la dimostrazione che non sei morto, provi emozioni, è una buona notizia.

5 Concentrati sul testo. Leggilo per davvero. Leggilo con piacere, innanzitutto per te stesso.

6 Hai un corpo da sempre ma probabilmente te ne stai accorgendo ora per la prima volta. Ti stai probabilmente domandando dove caspita metti le mani di solito. No, non ti sono spuntate delle mani in più, ma sei in presenza di altri, hai l’attenzione su di te, questo cambia le cose. Quindi, cerca di metterti a tuo agio. Se preferisci sederti, siediti, se vuoi aggrapparti al foglio, aggrappati, se vuoi dondolarti, dondolati, se non sai dove guardare guarda un punto generico in mezzo alle persone, se vuoi puoi chiudere gli occhi. Oppure, semplicemente, stai fermo e leggi. Però, lascia che ti vedano il viso, leggi per loro, non trattarli come se non li volessi lì.

7 Carmelo Bene è morto. Probabilmente non ne sei l’incarnazione. Se però hai scelto di percorrere uno stile di lettura non lineare, artefatta in un qualunque modo, fallo fino in fondo, deciso, segui l’istinto e/o la tua decisione. Poi chiediti perchè leggere così. E’ utile che tu lo sappia.

8 Prova piacere se non in tutto ciò che riguarda la lettura, almeno in qualcosa. Sentire la tua voce? Le pause? Il modo in cui gesticoli? Stare aggrappato al microfono?
(Avrei potuto ricordarti a qualunque punto di questo decalogo la seguente cosa, ma lo faccio ora: la vita è troppo breve per dimenticarsi di provare piacere anche nelle cose più piccole e crearsi piccole stupide sofferenze.
Vale comunque anche per gli altri punti.)

9 La punteggiatura, gli “a capo” esistono come segni sul foglio, dai loro la possibilità di esistere come pausa tramite la tua voce.

10 Non sei dio, con tutta probabilità non sei un genio, hai ampi margini di miglioramento, il tuo testo potrà non funzionare se letto, potrà essere riscritto, modificato. Anche questa è una buona notizia. Ma ce ne sono altre: puoi sempre imparare qualcosa di nuovo, a partire da questa lettura, a partire dagli errori che farai proprio ora. E’ un’esperienza, ti servirà.

11 Domandati cosa ti piace quando gli altri leggono, ruba.

12 Poniti il problema dell’attenzione altrui: cosa succede a te quando ascolti qualcuno? Quanto ti ci vuole per entrare in un testo? Cosa ti serve per essere tenuto dentro? Per quanto puoi reggere l’attenzione? Per gli altri è lo stesso, tienine conto, la tua lettura se ne avvantaggerà.

(13 La gente fa rumore, tu stai concentrato ma in relazione con quello che succede. Vale far notare con pause e sguardi composti che cartuscelle di caramelle, bisbigli, suonerie dei cellulari sono roba da bifolchi. Hai tutte le ragioni di pretendere attenzione, sii autorevole senza uccidere nessuno per eccesso di suoneria, si può fare).


micronarrazioni, poesie

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