Sull’orgasmo non sincronizzato all’ora di Greenwich.

Questo video dice un sacco di cose sacrosante.
Lo condivido e vi racconto qualcosa, perché questo è un argomento che mi ha fatto soffrire in passato e penso che raccontarlo possa servire ad altre e altri. Come molte donne anche io ho passato un sacco di tempo pensando di non funzionare, me ne vergognavo e soffrivo. Nessuno mi aveva spiegato che non funzionava né come nei film – dove l’atto sessuale, qualunque sia il tipo di relazione fra i due amanti, è univocamente descritto con un’unica fine: orgasmo dato da penetrazione vaginale olé olé rigorosamente in tempo sincrono allineato con l’ora di Greenwich, un due tre, insieme, ora! – né che la logica del rispecchiamento con il mio partner mi portava fuori strada: eravamo profondamente differenti in questo e lui ne sapeva ancora meno di me. Non avevo informazioni, non sapevo dove prendere informazioni e la vergogna mi impediva di farlo. Anche le altre ragazze spesso non sono un buon aiuto – almeno per me, all’epoca, non lo sono state – un po’ perché si è tutte differenti, un po’ perché, prese, alcune di loro, dalla mia stessa logica autodenigratoria, non si parlava esplicitamente di questo problema; un po’ perché anche la condivisione del problema non aiuta “meccanicamente” a risolverlo. Banalmente, non c’è la tua amica in camera da letto.
Ad un certo punto del video, la regista dice una cosa in cui mi ritrovo molto: A volte non avevo voglia di esplorare come funzionava per me. Avrei voluto fosse molto più immediato.
E’ vero. Capire come si funziona richiede in certi casi una certa pazienza e l’ansia da prestazione, la paura di essere “rotta”, non aiutano. E poi la relazione con l’altro cambia di molto le regole del gioco, una cosa è l’autoerotismo, un’altra l’amore con un tu. Per me, come per altre, la relazione cambia tutto. Hai voglia a sapere come funzioni…
Quindi solitudine, vergogna e anche, a volte, finzione.
Poi, nel mio caso, l’amore, l’intimità, la relazione, la curiosità, la pazienza e l’intelligenza di alcuni partner, mi hanno aiutata a esplorare ciò che andava esplorato.
Ma ancora negli ultimi anni, non conoscendo bene l’altro, mi sono trovata davanti alla paura dell’altro di “non essere stato abbastanza bravo”, allo smontare il paradigma di una presunta anomalia con ciò che ho imparato a dire: Mi ci vuole tempo, io funziono così, va tutto bene. Alcuni uomini ci rimangono male (laddove “rimanerci male”, in alcuni disgraziati casi, è un eufemismo, c’è chi se ne frega, c’è chi ha un film porno microchippato nel cervello e non sa di soffrire di cretinismo sessuale, una volta uno mi ha detto: E’ perché sei troppo intellettuale – poveretto), altri, per fortuna, lo sanno o sono aperti alla varietà dell’umano. Hanno avuto partner consapevoli e oneste, ne hanno parlato. Io do per scontato, per me stessa, che per fare l’amore bene bisogna un po’ spiegarselo, come funzioniamo. Certo, non può essere una seduta di sessuologia, tutti d’accordo, ma sfido chiunque a toccare il corpo di un altro azzeccando tutto al primo colpo. Ho sperimentato che anche in una relazione non stabile, anche nel sesso occasionale, meno performance e più possibilità di dialogo (e per dialogo parlo anche della comunicazione fisica), anche solo finalizzato a dirsi mi piace così, mi piace cosà, per me rende tutto infinitamente più distensivo e piacevole. Ho benedetto gli uomini con i quali è stato possibile fare ciò, arcibenedetto quelli che mi hanno spiegato come funzionavano loro, strabenedetto quelli con i quali è stato possibile ridere ed essere complici nei tentativi di ravanamento altrui.
Per altre donne sicuramente non sarà così, ma ognuno di noi decide cosa va bene per sé. Io dico solo che si sottovaluta tanto ma tanto l’ipotesi che il linguaggio verbale possa essere utilizzato a fini esplicativi nel sesso in mancanza di poteri di lettura dell’altrui pensiero e di percezione delle sensazioni interne dell’altrui corpo, superpoteri dei quali, alcuni poveracci come me, difettano.
Insomma, nella mia vita e in quella di tante altre persone che conosco, parlare di sesso nella maniera in cui, ad esempio, questo video fa, è stata ed è una possibilità di benessere.
E poi, uomini, so che lo sapete, ma non si sa mai: quelle cose che la tizia con il braccialetto di pelle mostra giocando con i pupazzetti, ecco, quelle cose, sono incredibilmente vere.

http://www.internazionale.it/video/2017/02/08/vagina-orgasmo


e altre cianfrusaglie, micronarrazioni

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