La mano morta

La voglia è uscita da te
si è fatta mano 
sul fianco sporgente, 
in mezzo la gente non nota,
non sa, mentre sento sul corpo
questo pezzo di te
che, nel toccarmi, si scorda 
di me: se voglio, non voglio
mi impone un contatto
un arto a peso morto
che pesa come un sasso

ma io son tutta intera
un’unica persona
so dire la mia voglia
e ciò che non mi va
toccare per amore,
desiderio di contatto
per puro godimento
il corpo di un altro
lo voglio tutto intero
e so di non volere
la sensazione franta
di arto sul sedere

gettato malamente
staccato da persona
da me, da te
da scambio in interezza.
Riprenditi la mano
riporta a uomo intero
capace di carezza
di toccare per davvero.


poesie

Un commento su “La mano morta

  1. In questi di giorni di parole banali dette e scritte con fine nobile, questa è la prima cosa che leggo vera e sentita. Sentita fisicamente e fatta poesia. Ciao Alessandra

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