Son tempi di calzelunghe

Diciamo così: il romanzo sta alle calzelunghe, come la poesia alle calzecorte.

Passatemi il parallelismo.

Lo dico perchè la verità vera è che mi son messa a scrivere prosa e ho poco tempo e spazio, in testa, per le poesie e per queste pagine, che mi spiace lasciar vuote per lunghi periodi.

Diciamo che son tempi di calzelunghe, ma spero di riuscire a rimettere presto mano al mio cassetto di calzecorte.

Nel frattempo però c’è chi pensa a me e ai calzini: per Natale mi è stato regalato “Pippi Calzelunghe”, il famoserrimo libro di Astrid Lindgren.

Lo sto leggendo con grande piacere e ne voglio rubare un pezzo.

Il perchè sta nel mio amore – oltre che per i calzini – per le cianfrusaglie, che, secondo me, sono preziosissime.

Ecco quindi che cosa – oltre alle calze – mi accomuna a Pippi:

«Io non so cosa abbiate intenzione di fare voi. Quanto a me, non me ne rimarrò davvero con le mani in mano; io sono una cerca-cose e voi sapete anche troppo bene come questa professione non lasci mai un minuto libero».
«Cos’hai detto che sei?».
«Una cerca-cose».
«Ma cos’è?».
«Evidentemente qualcuno che cerca le cose. Il mondo è pieno zeppo di cose e ci vuole pure qualcuno che si dia da fare per sapere che razza di cose siano».
«Ma che tipo di cose?» insiste Hanika.
«Che ne so, di qualsiasi tipo: pepite d’oro, piume di struzzo, topi morti, caramelle con lo scoppio, viti piccolissime e così via».
Tommy e Hanika si mettono a osservare attentamente Pippi per dedurre quale dovrebbe essere il comportamento del perfetto cercatore. Pippi corre da un lato all’altro della strada, riparandosi dal sole con la mano e cercando affannosamente.
D’improvviso getta uno strillo acutissimo:
«Mai e poi mai ho visto qualcosa di simile! – grida, sollevando dall’erba una vecchia latta tutta arrugginita. – Che tesoro ho trovato, che tesoro! Pensare che non si hanno mai barattoli a sufficienza!».
Lo sguardo che Tommy rivolge alla latta esprime chiaramente la sua delusione.
«A che cosa vuoi che serva?»
«A tutto – ribatte Pippi – se per esempio ci tieni dei biscotti diventa una stupenda Scatola-da-Biscotti; oppure puoi non riempirla di biscotti, e allora diventa una Scatola-senza-Bisco
tti».

(da Pippi Calzelunghe, Salani, Gl’Istrici)


e altre cianfrusaglie

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