Serie dei muri

Un muro a caso

Abbiamo scelto un muro di casa
a caso lo abbiamo fatto nostro
uno mio uno tuo, personale
senza possibilità di scambio
o intrusione del convivente perché
– fa bene alla coppia – ci hanno detto, ma
al segnale pattuito (che può essere
voce di vicino o suono di campana)
si corre verso un terzo muro:
affiatamento sta nello scegliere
il medesimo, insieme, senza accordi vocali
solo: occhiate, strizzatine, prossemica involontaria
chimica dei corpi, ormoni, perché
– fa bene alla coppia – ci hanno detto ma noi
lo facciamo sbagliato, non ci diciamo
i muri, li litighiamo tutti
– l’avevo scelto io – no, io – no
creiamo tattiche di gioco
raffinate, siamo molto
scorretti, bariamo, invadiamo
i campi, confondiamo
i muri, generiamo crolli
ci divertiamo di più

Il muro di fronte alla stazione

Ha una crepa che si allarga
non per trascorrere del tempo
ma per cattiva e frettolosa fattura
eretto malamente stabile
il suo non sarà un crollo
ma un lento sostegno maldestro
che nasconde la colpa e regge la frattura

al terzo piano una bambina
scopre la meraviglia della corsa verticale
della lucertola, la vita nascosta della crepa
che non basta ma può salvare

Il muro di Clara

Ha staccato il poster con gli elefanti
perché è venuto il suo tempo
lo stesso chiodo regge il corpo di carta
del cantante il passaggio
dal gioco a giocare
qualcosa che ancora non sa
e si domanda come sarà baciare

Il muro del mio scontento

Lo faccio nero
lo riempio di botte
sono un duro
faccio muro contro muro

ma vince lui
la mia ragazza dice – il nero è lugubre
devo dare due mani di bianco
per farlo andare via

Il muro della bocciofila

Fuma e bestemmia
ma in silenzio
come Tonio da un anno
senza corde vocali
gliel’ha prese un cancro
ma lui non ci pensa
va a giocare
butta giù carte e vince
vadano tutti a cagare

Il muro decrepito

Han strappato i peduncoli dell’edera
l’han fatto pulito
prima dicevano vecchio
ora hanno scritto antico
aspetta il miglior offerente
si sente nudo
nemmeno una foglia di fico

Il muro del bagno

Se strofini con acqua e aceto
la macchia viene via
poi però torna
perché lì si trovava bene

quindi la possibilità è unica:
o capisci che è bella
o impazzisci

Il muro sotto il ponte

Gli pisciano addosso
e ci vanno a scopare
la ragazza che appoggiava le spalle
stasera si è graffiata
l’acqua sale lungo l’argine
tutto scorre ma dove scorre?
la pelle della schiena è nera
lui la vorrebbe rivedere

La muraglia marsigliese

Non esiste,
ma pensa dovrebbe,
per via del suono: “mur” “mar”
molto più bello.

Scrive lettere alla Cina
che vengono censurate
prima o poi va là
ruba tutti i mattoni.

Il muro di cartongesso

Della stanza grande ne hanno fatte due
e anche la cellula si è divisa
riempiono il vuoto
fanno spazio
qualcuno deve venire

Il muro della vicina

Rimbomba voci di tivù
lei parla al concorrente
dice che la sapeva
suggerisce risposte sbagliate

lo fa apposta
per fare un dispetto
solo il muro sa
gli altri hanno impegni fuori

I muri della casa del vescovo

Loro,
sì,
hanno
una
tensione
verticale.

Il muro del Paese

Si è deciso che tutti gli altri
non possono entrare:
dentro stanno gli uguali
fuori i diversi
Ma i diversi dicono:
guardate che siamo noi gli uguali
Allora rimangono confusi
escono loro, entrano gli altri:
dentro stanno gli uguali
fuori i diversi
Ma i diversi dicono:
guardate che siamo noi gli uguali
Allora rimangono confusi
escono loro, entrano gli altri:
dentro stanno gli uguali
fuori i diversi
Vanno avanti così da anni
si tengono in forma


poesie

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