Lamentela metereopatica in rima contro il lunedì la pioggia e svariate altre ingiustizie.

Piove le sette di mattino
mi sveglio con questo sentimento
di luce fuori che rintana
dentro un rifiuto deciso
a tutto e soprattutto
al movimento dal letto al fuori
al principio della settimana
al farsi parte attiva di una qualunque
attività sana o insana, perché mai
lasciare la tana
verticalizzarsi
far buon viso alla fine del gioco
del fine settimana
mi oppongo al buon inizio
al buonumore
al chi ben comincia
piove e sono arruffata
faccio smorfie allo specchio
m’è finito il profumo
intanto mi svesto di letto mi vesto
di rosso di verde bottiglia colori
che dicano forte che io non ci sto
al piombo del cielo al grigio città
al fatto che piova e che tu non sia qua
a scaldarmi di dosso le mie sante ragioni
a imprimere al corpo certe benedizioni
rotolarsi nel nido fare le fusa
io schiena tu pancia
il naso che annusa
la nuca il profumo di un sonno leggero
ma sono per strada e piove dal cielo
saltata la molla del lunedì
partita di corsa ed eccomi qui
fermata del tram e senza l’ombrello
– era chiuso il cinese mi boicotta anche quello –
togliersi almeno questa soddisfazione
il calore del bar e per colazione
la spuma di latte cappuccino e brioche
cioccolato giornale poesie sul tram
Sanguineti mi strappa un mezzo sorriso
c’è un vecchio che brontola
ha l’alito peso
piove l’albero il ramo il verde la foglia
il fiume che scorre
maggio che gocciola
questa è la storia di un lunedì
di me che non voglio
dire di sì
al tempo cattivo
al tempo impegnato
si sappia che non sono d’accordo
che io protesto
e vorrei anche un bacio.


poesie

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