I vituperatissimi

Comunque ora vi dico una cosa che penso: che noialtri talvolta vituperatissimi poeti da bar, che da qualche anno andiamo a leggere le poesie nei postacci e facciamo i poetry slam e facciamo a volte anche uso dello strumento del comico – oh mio dio – e dell’ibrido con la stand-up – oh cielo -, noialtri vituperatissimi poppissimi e spesso ignorati da chi fa le liste di quelli che fanno la poesia che va bene, puzzalnasissimi, noialtri ci abbiamo avuto la faccia di andare in giro nei posti a dire bello chiaro: oh, gente, la poesia non è una palla, la poesia la potete capire anche voi, a noi la poesia piace, leggete la maledetta poesia.
Poi ci sono le manie di protagonismo, i bravi e non bravi, i preparati e gli impreparati, la differenza fra semplice e banale, chi ha da dire cose e chi no, i furbastri, le visioni del mondo, i gusti e i disgusti, l’alto il basso, il popolare il populista, i lo diranno i posteri, i mondi micromondi e anche gli sticazzi.
Ma io sono felice di farla questa cosa. E soprattutto rivendico l’ultilità di un certo sporco lavoro.
E sono felice quando trovo qualcuno che la fa in un modo che mi piace.
La poesia, se si sporca, le fa solo bene.
I canoni periodicamente van scanonizzati,
Amate la poesia.
Amen.


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