Mia zia era vintage e altre storie

Voce e testi: Alessandra Racca

Accompagnamento musicale: Chiara Maritano e Donatella Gugliermetti

Nonne che fanno capriole sui tetti, vagine parlanti, un orologio biologico impazzito, estetiste sacerdotesse, una zia vintage, il coro delle amiche: alcuni dei personaggi della galleria di ritratti in versi che vengono proposti in questo reading.

Testi che percorrono la consapevolezza di “essere una donna” in lungo in largo, a passi leggeri, giocosi, attraversando le piccole cose di tutti giorni, infilandosi nelle pieghe dei volti per raccontare storie, costruire pensieri, ragionare e giocare con l’identità, la storia personale e collettiva.

Femminile, genere: una delle distinzioni grammaticali dei nomi, dei pronomi, degli articoli e degli aggettivi, che si riferisce a persone, animali o cose femminili o per convenzione considerate tali
– Dizionario della lingua italiana

 Le donne intelligenti tendono a rimanere single
L’oltreuomo – sito

 Non sono una signora, una con tutte stelle nella vita
– Loredana Bertè

1 Dal punto di vista biologico si definisce femmina l’individuo che produce solo gameti femminili 2 Donna adulta 3 Di due oggetti complementari fatti in modo che l’uno entri nell’altro, è detto femmina quello destinato a ricevere l’altro
– Treccani

La donna deve uscire dalla logica dell’emancipazione e riabbracciare con gioia il ruolo dell’accoglienza e del servizio
– Costanza Miriano, Sposati e sii sottomessa

Noi rifiutiamo la schiavitù dei modelli femminili, che ci vogliono ossessionate dal peso del nostro corpo, dall’apparire, dal mascherare i nostri lineamenti con il trucco o il bisturi, afflitte dalla crescita dei peli. Noi non abbiamo paura della nostra età
–  Manifesto delle donne metafemminili, XXD, rivista di varia donnità

Donne du du du
– Zucchero

Una donna è un essere umano adulto di genere femminile, della specie Homo sapiens
– Wikipedia

13081855_1670516196544462_588767344_nAd un certo punto, quando ho incrociato la fatidica domanda del “chi sono io?”  mi sono resa conto che essere una donna, non era solo un accidente, era una cosa importante, centrale del mio essere “me”, ma non solo:

nel rapporto la mia famiglia mi sono resa conto che il mio “essere una donna” aveva una storia e che la volevo conoscere e raccontare;

nel rapporto con gli uomini mi sono resa conto che era importante avere consapevolezza dei “ruoli” e in che misura e quali mi andava di ricoprire;

nel rapporto con le altre donne mi sono resa conto che essere una donna può essere declinato in mille modi, che ci sono modi di essere una donna che mi assomigliano moltissimo e altri così lontani che ho sentito più simili e vicini certi uomini;

nel rapporto con “la società” ho capito che c’erano tantissimi rimandi che costantemente ricevo rispetto al mio “essere un essere di sesso femminile”,  cose che ci si aspetta o non ci sia aspetta da me, in quanto donna: ho scoperto che alcuni di questi agiscono su di me in maniera subdola, nascosta, ho capito che volevo sapere cosa mi andava di bene, di tutti questi rimandi e cosa no;

dal rapporto con la letteratura, l’arte e il sapere delle altre donne ho capito che queste mie domande avevano una storia, che c’erano antenate, donne che si erano fatte e si facevano la stessa domanda. Ho capito che la mia domanda era ed è, insieme, personale, collettiva, politica.

Così, come sempre faccio quando voglio capire qualcosa, mi sono messa a scrivere.

Questo reading è un collage di molte di queste cose scritte. Un puzzle di poesie, di incontri, di storie.  Alessandra

No, non sono le gemme sugli alberi:
è che certe notti, amica mia,
le nostre parole
profumano.
 
E non confondere queste
con le voci dell’alba: sono le nostre madri
che sorridono nel sonno
sono le nostre nonne
che fanno capriole sui tetti.
(da Poesie antirughe, Neo edizioni)