Sto facendo un percorso di 15 tappe, un viaggio nella scrittura e lettura, con un gruppo di 25 bambini e bambine. Ecco un testo che ho scritto per raccontare loro di me e di una passione che vorrei condividere giocando.
Delle parole mi piace tutto: la buccia e la polpa il dolce e l’amaro magiare parole altrui cucinare con parole mie, mi piace gustare parole-frutto.
Delle parole mi piace che son pezzettini unirle in costruzioni piccole, medie, grandi o leggere mischiarle, creare case, città, aeroplani di parole: mi piace giocare con parole-mattoncini.
Delle parole mi piace il rumore mi piace quando gridano forte o sussurrano piano, con le parole puoi addormentare o svegliare con le parole puoi suonare le parole respirano: mi piacciono le parole perché vanno a ritmo con il cuore.
Delle parole mi piace che possono dire le storie di come siamo e di come siamo stati, di come potremmo essere e di come non saremo mai, creare mondi, fantasmi, misteri ed eroi: mi piacciono le parole che sanno raccontare.
Delle parole mi piaci tu: quando mi racconti e ti dici, delle parole mi piaccio io: quando dico il mondo a modo mio, mi piace la compagnia di ogni nostra parola che non mi fa sentire sola.
Sabato mi sono svegliata con una bella sorpresa. In un articolo sul Corriere Torino, Chiara Dalmasso ha raccontato alcuni progetti che sto portando avanti e che mi stanno molto a cuore.
Alcune cose che stanno nel silenzio: un’idea il rumore dell’aspirapolvere in un altrove vicino un pesce che nuota due persone che si guardano negli occhi un sogno a occhi chiusi e mezzo a occhi aperti (poi mi hanno disturbata) un briciolo di paura molti rumori silenziosi la luce che disegna sul soffitto ciò che vedo dal finestrino del tram qualcosa di lontano tapparsi le orecchie non sapere cosa dire un aereo, in alto nel cielo alcune notti il lampo, prima del tuono ciò che non è qui pensare se mi abbracci se mi dai la mano se facciamo silenzio ed ascoltiamo.
Quali sono i nostri panni? Quanti sono? Ci piacciono ancora tutti? Ci vanno ancora bene?
Torneranno mai ad andarci bene? C’è qualcosa che vorremmo cambiare? C’è qualcosa che teniamo nel cassetto per quando arriverà il suo momento?
Attorno a queste domande è nato un progetto nuovo, un laboratorio costruito intrecciando la mia esperienza con quella di un’amica carissima, che, oltre ad essere una delle creature che più mi mettono la gioia di vivere a questo mondo (nonché la dedicataria di questa poesia, nata dopo una notte – una delle tante – infinita, di chiacchiere), è anche una brava psicologa.
Abbiamo ideato “Nei nostri panni”, così si intitola il laboratorio, a partire dalle nostre diverse professioni e percorsi, unendo competenze, facendo confluire punti di vista, punti di contatto, diversità.
Le parole chiave sono: narrazione e… abiti. Abiti veri, quelli che porterete voi e che ci potremo, alla fine, anche scambiare.
Lo proponiamo per la prima volta a Verbania, nel salotto di Imperfectsoul, dove già sono stata accolta con Scrivere short.
Si terrà il 10 marzo 2019, come spazio dedicato alle donne, per fare il punto, riconsiderare nuove narrazioni, riflettere su quelle che scegliamo per definirci.
Per sapere di che si tratta e come partecipare se vi andrà, non avete che da cliccare qui.
Ecco una cosa che mi frullava in testa da tempo e che finalmente sono riuscita a realizzare. L’ho scoperto in Spagna un paio di anni fa e l’ho portato con me. Ora lo propongo a voi.
Di cosa si tratta?
Di un coro poetico!
Un coro poetico?
Sì, un coro poetico (o della rivincita degli stonati).
Oggi a Torino c’è il vento. Che è una cosa strana. Noi torinesi il vento non lo sappiamo bene. Ci si guarda un po’ così, lo si tratta da spiffero, nel pensare: Ma da dove è passato?
E ti viene da fissare le montagne con sospetto. Se ne stanno lì, innevate, ferme, e ti domandi se staranno continuando a fare il loro dovere.
Il vento muove le cose che prima stavano ferme, un sacchetto di plastica che nessuno guardava ora vola nel cielo e stai lì a sperare che non lo acchiappino i rami degli alberi e possa fare un viaggio più lungo, invisibile allo sguardo, che sa un po’ di infinito.
Quando c’è il vento ti viene il nervoso dei capelli e l’elettricità dei corpi.
Ma soprattutto guardi la punta della Mole che sfida l’aria e pensi a cosa accadrebbe se si mettesse a volare.
Poi torni a casa, che i capelli si disfano e il vento non lo sai bene.
è in libreria per Avagliano Editore editore “Una stanza tutta per loro” a cura di Alessio Romano e Ale Di Blasio, un racconto, tra parole e immagini, attraverso la vita e le memorie di cinquantuno scrittrici italiane, a partire dal luogo che prediligono per scrivere
Il 2 Dicembre verranno a Torino Cristina Andante e Fernando Ladeira di Andante Associação Artística, una compagnia di teatro portoghese che da anni si occupa della promozione alla lettura attraverso la trasformazione di poesie, romanzi e racconti in spettacoli di teatro per adulti e bambini.
Pessoa, a teatro, per i bambini piccolissimi? Loro lo fanno.
In Portogallo, ma non solo, sono una realtà consolidata e interessantissima.
Per il ciclo Ad alcuni piace la poesia, un incontro speciale con Andante alla Luna’s Torta. Cristina e Fernando ci racconteranno e ci mostreranno il loro lavoro, ci parleranno di poeti portoghesi noti e meno noti, ci leggeranno testi e poesie. Io avrò l’onore di intervistarli.
Vi invito tutti, tantissimo e ancor di più, perché il loro è un lavoro prezioso e di alta qualità per adulti e bambini. Invito soprattutto chi:
– lavora sulla promozione della lettura
– lavora con bambini e ragazzi
– ama la poesia
– ama il Portogallo e la sua letteratura e ne vuole sapere di più
Si capisce che ci tengo molto e vorrei che veniste in tanti?
Anni fa ho conosciuto Angelo Biasella e Francesco Coscioni, gli editori della Neo, una piccola casa editrice abruzzese.
Ho pensato, vista la loro linea editoriale, che potevano essere le persone giuste cui mandare il mio lavoro. Ed ho avuto ragione.
Ad anni di distanza non posso che confermare quella mia prima intuizione. Siamo cresciuti insieme, abbiamo pubblicato quattro libri (loro molti di più, ovviamente). Siamo cambiati, tutti e tre, siamo in parte rimasti fedeli a ciò che ci ha fatti incontrare.
Se devo pensare a me e alla Neo edizioni, penso a gente dai percorsi strambi, un po’ inediti. Sono una che scrive poesia, ma l’ho sempre fatto un po’ a modo mio, stortamente, decisamente fuori dai circuiti canonici, forse perché anche il mio rapporto con il linguaggio della poesia è poco canonico, decisamente personale, spesso sporco, ibrido, mutevole, multiforme, dubbioso e incostante, impaziente di esprimersi, insicuro e, credo, per questo, vitale.
Sul perché di queste mie scelte (e non scelte) magari fra un po’ ci scriverò su, perché credo che possa essere utile anche per altri. Oggi no, non ne ho il tempo.
Ma oggi esce invece un’intervista che racconta del loro percorso, quello della Neo. Che è anche un po’ il mio. Ed è con grande affetto, stima e riconoscenza che lo riposto qui, così che possiate conoscerlo anche voi.
Si chiamano Alessandra Papa e Cristiana Ferrari, oppure Rottermaier e sono molto in gamba. Mi hanno accolta fra i loro autori e io ne sono molto felice!
Abbiamo in cantiere dei bei progetti e molta voglia di realizzarli insieme.
Forse non tutti sapete che da anni spendo parte del mio tempo ad organizzare, trigare, cosare nel magico mondo poetry slam. Poetry slam? Si domanderà qualcuno di voi.
Ed io gli risponderò così, molto brevemente: il poetry slam è un contest fra poeti performativi con giuria popolare. Ma qui vi spiego di più.
E poi, se volete vederne uno dal vivo, vi invito: Sabato 20 Ottobre, a Torino, all’Off Topic. Serata speciale che apre l’intersa stagione. Il progetto si chiama POETRONICA e unisce poesia e musica elettronica in una serata che parte alle 21 con il poetry slam e finisce nella notte per i nottambuli ballerini.
Quando i nodi vengono al pettine
quando i pettini vengono al nodo
non c’è santo che tenga
non c’è tenuta di santo
devi trovare il modo
devi sciogliere il nodo
Scrivere short, il workshop sulle scritture brevi, si sposta. A dicembre sarò ospite di Cristina Savi, on line con il nuovissimo blog Imperfect.
Qui la storia del nostro buffo incontro, fatta da lei e completa di foto di e che faccio una delle mie tipiche facciazze mentre parlo (e parlo e parlo…).
Qui e qui invece tutti i dettagli sul corso e su come iscriversi per dedicarsi una domenica di scritture… anzichè di stress da regali.
Annunciazione di una cosa nuova:
vero che amo molto leggere ad alta voce le cose che scrivo, ma vero anche che l’amore per lo scrivere viene dalla lettura e l’amore per il dire viene dall’aver ascoltato altri dire e poi, per quanto io a tratti possa trovarmi così interessante da autoleggermi in pubblico, al mondo c’è tanta e quanta roba infinitamente interessantissima da eteroleggere.
Quindi è ora di spargere un po’ d’amore per ciò che amo.
Dall’11 ottobre, alla Luna’s Torta ecco cosa succede: che ci vediamo, per chi vorrà, una volta al mese con un appuntamento di un’ora circa (che le letture di poesia più lunghe di un’ora e un quarto, per quanto mi riguarda, andrebbero bandite) in cui vi leggo poesie diverse di autori diversi, a mio sindacabilissimo gusto, scelte attorno a un tema.
Si inizia l’11 ottobre (segna su agenda: 11 ottobre, dai) con “La tua risata di gola”, una serata dedicata allo humor in versi, in tutte le sue declinazioni: poeti sorridenti, sornioni, divertenti, comici, ironici, sarcastici, divertiti, divertenti e giocherelloni.
Da qualche anno tengo a Torino alla Scuola Holden un laboratorio di scritture in versi. Anche quest’anno lo riproponiamo. Per tutti i poeti mannari che vogliono uno spazio da dedicare al leggere, al riflettere e allo scrivere.
Se volete capire che cosa intendo per “poeta mannaro” e per saperne di più cliccate qui..
Da qualche tempo, a partire dal progetto Inpoetica, sto vivendo alcune esperienze che mi portano ad ascoltare le storie degli altri e a riscriverne dei pezzetti in versi. Questo un testo che ho scritto per il Campus Omodeo, in Sardegna, a partire dal racconto di Sebastiano, un bimbo che mi ha raccontato di come fa il pane con la nonna e di quella volta che ha vinto a basket.
La trovate qui, accompagnata dalla stupenda illustrazione di Riccardo Atzeni.
Sebastiano mi racconta che fa il pane
Sebastiano impara
nel pane la radice
di tanto in tanto – mi dice
bisogna lavarsi con l’acqua le mani
poi corre e lancia forte il pallone
Ed è così che farà
per tracciarsi la via
aggrapparsi a qualcosa nel profondo
da qualcosa correre via
Avviso per gli amici del bolognese e lì attorno: il 6 ottobre sarò a Bazzano Valsamoggia, alla Libreria Carta Bianca, per una giornata di scritture creative. Un laboratorio di 6 ore sulle scritture brevi, con un taglio leggero e divertente per dedicare una giornata alla stanza tutta per sé. E poi si pranza e si sta insieme. Io non vedo l’ora.
Mi dicono che c’è ancora qualche posto da accaparrarsi. Info e iscrizioni qui: cartabiancalibreria@gmail.com
“Il gioco è l’arte dei bambini, l’arte è il gioco degli adulti”: parto da una citazione di Maria Lai per dirvi che alcuni dei corsi che propongo per le scuole sono stati selezionati e inseriti nel catalogo Crescere in città di Iter della Città di Torino. È il frutto di un lavoro con ACMOS, che ringrazio molto e con Daniela Rosas di IF life design.
Ecco i titoli e i link:
Io e molti altri: un puzzle, primaria
Scrivere short: creatività come alternativa all’odio, primaria e secondaria
Poesie dal mondo, primaria e secondaria
Corpo poetico, primaria e secondaria
Sono capace?, primaria e secondaria
Ringrazio chi lo farà sapere a insegnanti e genitori!
Per prenotare le attività c’è tempo fino al 12 ottobre compilando il modulo che si trova qui.
Finite le vacanze si ricomincia a lavorare, ma quest’anno lo faccio da qui: Nughedu, Sardegna. È iniziata la bellissima esperienza dello Spop Campus Omodeo. Porto con me quella di Inpoetica per costruire la performance dell’8 settembre.
Il racconto di queste giornate lo trovate sulla pagina di Sardarch.
Signore e signori, ecco come inizio questa settimana: raccontandovi che è arrivato nelle migliori librerie Nostra signora dei calzini deluxe, il mio primo libro, antico e introvabile, riedito dalla Neo Edizioni con una nuova veste e nuove poesie.
Per ben iniziare ed essere a metà dell’opera lo presenterò il 7 Giugno nell’amata Gogol & Company insieme a Francesca Genti. Sarà presente anche Daniela Calisi con il suo Distributore automatico di poesie.