(Unico esempio al mondo di analisi poetica cinematografico-televisiva e al contempo struggente, edificante poema di grande onestà intellettuale e sentimentale)
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io credo che sia nato
tutto da lì.
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Wonder Woman
aveva lunghe gambe
lunghi capelli
short rossi
una fascia in testa, pure rossa,
(forse era Cappuccetto Rosso cresciuto,
l’ho sempre sospettato,
ma non fate indagini:
c’è in giro chi è pronto a uccidere
per celare la sua identità).
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Wonder Woman
comunque
era vestita una merda
ma a me piaceva:
ero bambina
erano gli anni Ottanta
cosa volete da me?
Io, Wonder, la seguivo
che svettava nei cieli
e mi pareva bellissima
faceva dei salti giù dai muri
che per fortuna
non ci ho provato mai.
Da bambina ero meno stupida,
meno che ora:
mi sarebbe piaciuto sì
salire su
sul tetto del garage
e saltare giù
e tutti a guardare me, a dire:
“Oooh, lei ci salverà!”,
ma ero bambina abbastanza
perchè mi bastasse il gioco
i salti, in fondo,
non è che mi piacessero poi tanto,
preferivo la gimcana.
E’ solo dopo, maledizione,
solo dopo Wonder,
che ho iniziato a pensare:
“Voglio di più, voglio andare più su”.
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Poi Wonder Woman,
io non mi ricordo,
ma di sicuro ce l’aveva
l’amore.
Io davvero non mi ricordo
chi fosse lui
forse un vecchio saggio
forse un giovane aitante
forse un bello e impossibile,
io amavo McGiver,
forse anche lei
fra loro comunque sia
avrebbe funzionato.
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Secondo me, però, Wonder Woman
aveva un amore difficile
con l’Uomo bionico.
L’Uomo bionico,
io ci passavo pomeriggi interi:
un numero pari di pomeriggi
pari
a quelli che poi passai
a studiare il greco.
Pari,
infatti mi son dimenticata entrambi.
Il greco me lo facevo piacere
l’uomo bionico
mi piaceva davvero
ma non so più molto di entrambi.
Comunque lui, il bionico,
era triste,
questo me lo ricordo.
Io, i primi quattro uomini che
non ho avuto
erano tristi.
Gli uomini tristi
dopo un po’ li molli,
ovvio, se sei Wonder Woman,
se sei me, non ti si pigliano loro:
tu sei triste,
ma loro di più.
Ma se tu sei Wonder Woman
li molli,
ti stufi,
gli dici:
“Dai saltiamo!”
e quello lì salta, ma è triste,
“Dai, lanciamoci da grattacielo a grattacielo,
(se sei in America o in Giappone,
sennò, in Italia, da bifamiliare a bifamiliare),
gettiamoci, bionico!”
e lui si getta, ma è triste.
Così Wonder l’ha mollato,
che non si può essere sempre
sempre tristi.
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Così Wonder,
dopo la storia con l’uomo triste bionico
ecco cosa l’è successo:
Wonder lei
s’è messa con Frodo.
Frodo, sì,
Frodo occhi buoni,
Frodo piedi pelosi
Frodo il mezzouomo.
Frodo e Wonder
s’amavano.
Lo so, è incredibile a dirsi,
ma s’amavano:
che chi salta sempre
ci ha voglia
di stare nella tana,
con l’erbapipa,
le ciambelle e Frodo.
Frodo invece
gli piaceva
d’avere una Wonder che lo trascinava
fuori
gli piaceva
tutto quel suo saltare.
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Ma
Frodo, Frodo,
orecchie pelose
Frodo pauroso
ci aveva la paura dei mostri,
Frodo non si accorse
d’esser fuori dalla terra di mezzo,
di aver combattuto i mostri
i fantasmi
Frodo non s’accorse
d’essere il capo della Compagnia
(che se non c’era Frodo,
Gandalf che cazzo faceva:
i fuochi artificiali?
Frodo, che se non c’era lui,
Viggo Mortensen continuava a fare la soap).
Frodo mezzouomo
Frodo non aveva capito,
che uscito dalla terra di mezzo,
non era più uomo a metà,
Frodo si fotteva di paura.
Così, senza ben capire,
anche Wonder,
anche Wonder è come impazzita:
s’è rimessa a saltare
a dire ancora “voglio di più”.
Con un po’ di pazienza
l’avrebbe anche piantata lì
di saltare
di volere di più
di voler salvare tutti,
anche a Wonder le faceva piacere
un po’ di giardinaggio e d’erba pipa
con Frodo.
Ma niente.
Niente.
.
Wonder Woman
ha continuato a saltare
Frodo, che ormai era in capo al mondo,
nessuno lo distoglieva dall’idea
di essere ancora nella terra di mezzo.
Frodo capoccione.
.
E così
il telefilm è andato male:
niente più Wonder love Frodo,
niente più sesso,
niente più audience,
programma oscurato.
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Se andate su U Tube
digitate:
“Canto triste di Wonder Woman per Frodo”.
Prima che lo tolgano anche lì,
ascoltate le parole di Wonder.
Ascoltate:
“Frodo”,
dice
“Frodo,
Frodo occhi dolci
Frodo irsuto
Frodo mezzo uomo, ma quel mezzo che conta
guarda
Frodo
dove sei finito.
Esci dalla terra di mezzo,
getta l’anello agli urukai,
che si strozzino con la latta
Frodo
Frodo
Frodo occhi buoni
Frodo
salta
sorridimi tutta
e vieni da me”.
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Poi Womder
si è messa con Magum P.i.
ma è durata poco.
Dicono abbia amato ancora.
Dicono sia diventata una sceneggiatrice.
Brava.
Brava. Ma un po’ stronza.
…ti prego sì!!!! (grazie per avermi pubblicizzata!) Baci
Se per caso ami ancora McGiver, posso presentartelo; adesso abita a Mallare e lavora in una fabbrica di pellets.
è che son pigra ultimamente, son pigra…
Non hai ancora provveduto 🙂
E’ tutta colpa di quei calzoncini rossi non ancora elasticizzati eheheh (a me piaceva super Jaimie)
grazie caro, me n’ero accorta, ma ieri nella fretta… ora provvedo! 🙂
Bella…non son riuscito a cogliere in pieno il flusso della storia (ed è giusto così), ma è forte come pur capendo poco non ti viene voglia di smettere di leggere, anzi, rimani proprio in qualche modo risucchiato dalla lettura…credo che molto sia dovuto anche alla bella musicalità che hai dato alle parole…ti segnalo un piccolo errore di battitura: nell’ultima strofa hai scritto “Womder” 🙂