La donna del giardiniere
Amore mio sfiorito
avevi ragione
mai ti ho amato come i tuoi fiori amano te:
la rosa, falciata, cercava la tua mano
tuo il nome
che la margherita gridava
mentre la guardavo morire
assetata
*
La donna del russatore
Non posso più amarti
mio disteso amore
non posso più amarti
il mio letto ha sonno
la tua coperta è corta
e tu sei quello che viene la notte
e scompiglia gli angoli del letto
*
La donna del pasticcere
Zucchero filato, cuore di panna,
pasticcino mio, non ti amo più
ho incartato i miei occhi per te
come dolcissime caramelle blu
quando li scarterai famelico
ti guarderanno vuoti
guasteranno il tuo sorriso
e non ti sazieranno mai
*
La donna dell’assicuratore
A conti fatti amore mio
anche se ti risulterà sinistro
oggi che ti detesto con perizia
sarò onesta con te:
nessuno ti risarcirà mai
dell’amore perduto
*
La donna del domatore di leoni
Amore mio feroce
questa sera il mio cuore non salterà per te
ha perso il pelo e liberato il vizio:
la frusta che non trovi più
l’ho donata al pagliaccio bianco
sotto i suoi colpi la mia pelle rossa
ride d’amore
N.B.: questi esercizi di cattiveria amorosa sono frutto della fantasia della Signora dei Calzini.
Nessuna margherita è stata ridotta alla sete, nessun amore vivente o vissuto dall’autrice è stato coinvolto e vivisezionato per la scrittura di queste poesie.
Per gli amori futuri la Signora dei Calzini non può garantire: dipende da come si comporteranno.
Bei quadretti. Ce n’è per tutti: potresti continuare!