Post da cui si evince che credo ancora alla faccenda dell’amore, dibbrutto

Ieri dovevo andare a ritirare un prestigioso asciugamano Bellora grazie ai punti supermercato donatimi da un illustre amico per completare il mio corredo da ragazza da marito (grazie esimio amico, ora posseggo la prestigiosa spugna; futuro marito: prendi nota).
Per farlo dovevo recarmi in luogo ameno e ho prenotato una macchina al car sharing, perché va bene che son ragazza da marito con prestigioso corredo ma son anche ragazza moderna contemporanea.
Quando sono arrivata davanti all’auto ho trovato un ragazzo molto molto giovane e molto molto agitato. Ha detto “signora” e ha iniziato a darmi del lei, ma non ho fatto in tempo a fargli il mio tipico sguardo da “se mi chiami ancora una volta signora ti spezzo le braccine, non vedi che pelle liscia, che lineamenti distesi, inizia subito a darmi del tu che va bene che questa storia dell’invecchiamento la sto prendendo benissimo, ma il lei e signora mi paiono francamente troppo, sbarbino che non sei altro”. Non ho fatto in tempo, come dicevo, a fargli quello sguardo perché, agitatissimo, mi ha spiegato che aveva dimenticato una rosa dentro il bagagliaio dell’auto e non poteva riprendersela perché la macchina era prenotata (da me, appunto) e doveva darla a una ragazza a cui doveva dire delle cose…
Era sudato e tenerissimo.
Gli ho aperto il bagagliaio e lui ha preso il suo metro e mezzo di rosa rossa transgenica e mi ha ringraziata all’infinito.
Per un secondo, ma solo per un secondo, ho pensato: speriamo che non l’abbia fatta così grossa che lei, vedendoselo arrivare con questo baobab di rosa, non abbia voglia di fargliela mangiare tutta intera, spine incluse; e poi anche: speriamo che lei non sia una stronza profumiera e lo rimandi a casa sfranto.
Ma giuro che l’ho pensato solo per un secondo minuscolissimo, poi gli ho detto: in bocca al lupo e ho pensato, speriamo che questi due si passino una bella estate a limonare ovunque come solo i ventenni sanno fare – a dimostrazione che nonostante tutto non sono una così brutta persona e posso credere ancora nell’amore.
Il ragazzo agitato mi ha sorriso, io ho sorriso a lui e ho veramente avuto l’impulso di abbracciarlo.
Me ne sono partita carica di tenerezza rombando verso i miei asciugamani Bellora, immaginando come poteva essere lei.
Ho optato per i capelli biondo-miele lunghi, me l’immagino così.
Ragazzo della rosa-baobab, sappi che io ti penso e credo in te. Spero tu ce l’abbia fatta, spero che tu sia un figo pazzesco e lei una ragazza splendida, spero di vedervi limonare in giro, come una persecuzione, per tutta l’estate, fino a non poterne più di voi, spero che sia una di quelle storie che ti si ficcano nella biografia come una cosa bellissima e fiorita, quelle che poi, dopo, ci pensi e dici che bello, avevo vent’anni, era estate, lo amavo tantissimo, non avevo paura di nulla, non sapevo nulla, ci baciavamo in continuazione come cretini felici, che meraviglia, sono stata anche così.


micronarrazioni

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