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Via Corsico 5, Milano (MM Porta Genova – Tram 9, 29\30)
Cari amici, è cum magno gaudio che vi annuncio il mio ritorno nella città in cui ho trascorso gli anni del liceo…
VENERDI’ 29 GENNAIO ore 22,00
allo STRANAMORE NUOVO
Via Bignone 89, Pinerolo (To)
EROTICISMI
Un po’ di eros per scaldare i via i geli dell’inverno!
Ingresso gratuito con tessera Arci. La tessera si può fare in sede
Allo Stranamore si può anche mangiare!
Info: 0121-374981
.
EROTICISMI
Nota di lettura: trattasi di dialogo fra Lei e Lui, in cui Lei è minuscola e LUI è MAIUSCOLO!–
Posso guardare il tuo…?
POSSO GUARDARE LA TUA…?
POSSO?
Puoi?
Come funziona il tuo…?
COME FUNZIONA LA TUA…?
Ma se ci dobbiamo chiedere
come funziona
allora forse non è amore vero
se fosse amore vero
non ci dovremmo chiedere nulla l’uno
dell’altra, né l’altra
dell’uno
NON SO
MA QUASI SICURAMENTE È SESSO
Allora facciamo il sesso
MA SENZA AMORE
Ok
Allora mi spieghi come funziona il tuo…?
ALLORA MI SPIEGHI COME FUNZIONA LA TUA…?
Sì
BELLO
Sì.
SÌ
Sì
Sì, SÌ, Sì
Senti…
SII?
Mi scappa un po’ d’amore…
…MA IL SESSO SENZA AMORE?
Ma a me mi scappa un po’ d’amore!
RESISTI. AL PRIMO AUTOGRILL MI FERMO
Ma a me mi scappa…
MA AVEVAMO DECISO SESSO SENZA AMORE!
Ma però…
NON SI DICE “MA PERÒ”
E POI DECIDITI
NON PUOI TENERE UN PIEDE
IN DUE SCARPE:
O SESSO
O AMORE.
Eros.
LO VUOI FARE CON IL CANTANTE?
Ma no!
LO VUOI FARE CON IL DIO GRECO?
No.
Era greco o latino?
Comunque non mi piacciono i vecchi.
E ALLORA COSA VUOI FARE?
Eros.
E CHE ROBA È?
È un sesso che non importa
se c’è amore
o non c’è.
MA È UN SESSO? SIAMO SICURI?
Sì sì
E COME SI FA STO’ EROS?
Che facciamo gli eroticismi
E TU LI SAI FARE?
No, non si sanno prima
si sperimentano.
E IO POSSO SPERIMENTARLI?
Non puoi fare gli eroticismi senza
sperimentarli.
E LA GENTE LI FA?
Sì
LA GENTE NORMALE?
Li fanno in molti
MA MOLTI SFIGATI O MOLTI OK?
Molti strafighi
ALLORA OK
Allora se mi scappa l’amore
tu non ti devi preoccupare
NO… SE FACCIAMO GLI EROTICISMI…
…se poi ti dovesse scappare anche a te
l’amore, dico
se poi ti dovesse scappare
non ti preoccupare
…TANTO FACCIAMO GLI EROTICISMI…
…infatti….
…IN EFFETTI, ORA CHE MI CI FAI PENSARE
PRIMA MI SCAPPAVA ANCHE A ME
L’AMORE
Se ti scappa
fallo scappare
OK, SE CI TIENI…
PERÒ NON SPEGNERE LA LUCE
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via Macerata 58 – Pigneto – Roma
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SABATO 4 LUGLIO
ore 21,30
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(Via Fanfulla da Lodi 101, Pigneto)
l’unico vero reading di poesia con spogliarello annesso
l’unica performance in cui è possibile sentir parlare di
squinternerie,
eroticismi
e di come barcamenarsi fra varie e inconsuete
cianfrusaglie amorose!
Mercoledì 1 Aprile
(giuro non è uno scherzo!)
La Signora dei calzini
a Roma alla Libreria Rinascita Ostiense
in via Prospero Alpino 48
alle ore 20,00
(se venite un po’ prima vi godete le cibarie!!!!)
in
quasi reading, quasi spogliarello, quasi quasi poesia…
Un reading poetico, uno spogliarello ironico, una poesia spoglierellata
per parlare di donne, uomini, calzini, rossetti,
eroticismi*, di squinternerie*, lasciamenti, febbri d’amore
e di come barcamenarsi* fra tutte le cianfrusaglie amorose di questo mondo
(*ai partecipanti verrà spiegato il significato di queste parole)
Ho una quantità di cose da dirvi che mi scappano di testa, così, al solito ne faccio una lista:
UNO
sabato 8 novembre
“Quando la Signora dei calzini incontra Morgana”
Via Baretti 11 – Torino
Morgana è un negozio di abbigliamento. Ha scarpe, vestiti di recupero, vestiti di sartoria. Io sarò lì, durante la notte di Paratissima
ore 19,00: “Un bicchiere di vino, un abito, una poesia”: rovista fra gli abiti e cerca la tua poesia…
ore 21,30: imperdibileversione ibrida di “Eroticismi” il mio reading quasi spogliarello di cianfrusaglie amorose…
__________
2
venerdì 7 novembre
alla Libreria massena 28 – ore 21,30 – a Torino
l’amico Arsenio Bravuomo presenta “piccolo bastardo racconta“,
ultima uscita della collana Seed
___________
tre
sono lieta stralieta di annunciare per dicembre l’uscita del mio libro
“Nostra signora dei calzini“,
che verrà ufficialmente presentato venerdì 5 dicembre alla Libreria Massena 28.
Non credo possiate esimervi dal prenotare quelle 15.000 copie che vi risolveranno il problema dei regali di Natale!!!!
_________
quaTTRO
Se ve lo foste perso: Vinicio Capossela, ha scritto questa bellissima canzone che si intitola Il paradiso dei calzini e io ne son contenta… che ora mi sento in buona compagnia.
Se qualcuno conosce Vinicio… gli dica di scaricarsi la mia cartolina. Qui a fianco in SCOPRITEMI E SCARICATEMI… ne trovate altre 3 con i disegni di Federica Jourdan (kiki.joujou@yahoo.it)…
… scaricatele anche voi!
…the cianfrusaglie of love e l’eroticism
in una versione più trash e incazzosa che mai…
...non dite che l’avete già visto… stavolta son tutti calzini vostri!
Del tuo corpo bianco
del tuo corpo uomo
del tuo corpo piano
del tuo corpo silenzio
del tuo corpo che incontro
del tuo corpo per caso
del tuo corpo ruvido
del tuo corpo agile
del tuo corpo dolce
del tuo corpo che non conosco
del tuo corpo forte
del tuo corpo che temo
del tuo corpo che scopro
del tuo corpo che voglio
del tuo corpo pelle
del tuo corpo attento
del tuo corpo suono
del tuo corpo profumo
.
del tuo corpo
che mi penetra
io voglio sapere
Ecco cosa capita a ottobre… che io sono a Torino per ben 2 volte con:
quasi reading,
quasi spogliarello,
quasi quasi poesia
GIOVEDì 9 OTTOBRE
a Spazzi, Via Virle 21
GIOVEDì 23 OTTOBRE
allo Shortbus, Via Gaudenzio Ferrari 5
… e chi non viene perde i calzini…
ma non quelli qualunque, quelli preferiti!!!!
altri eventi del mese:
3 ottobre: filippo sottile alla massena 28 con il suo “Canzoniere delle Pippe”
10 ottobre carlo molinaro con “Io sto come mi pare”
Se fossi un uomo
mi guarderei spesso il pisello
e non mi andrebbe
di chiamarlo come un vegetale
mi andrebbe più di chiamarlo
cazzo
più confidenzialmente cazzo
volgare ma veloce
e sicuro di tutta questa ricchezza di zeta
.
I cazzi mi paiono francamente nascosti
e spaventevoli.
Spaventevoli come le cose nascoste
Spaventevoli come le cose di carne e sangue
Spaventevoli come le cose che cambiano forma
Spaventevoli come le cose che danno la vita
Spaventevoli come le cose che fanno godere
Spaventevoli come le cose che devi scoprire
Spaventevoli come le cose che contengono
Spaventevoli come le cose che esplodono
ma non come i fuochi artificiali,
.
come la lingua del serpente
come il vulcano
.
Io i cazzi
genericamente li penso
e non li vorrei frequentare
li frequento per costrizione biologica
quella roba che hanno i cani
che finchè la biologia non vuole
i cani non si staccano
.
ma poi i cazzi hanno questa natura nascosta
questa natura così attaccata a un uomo
al suo occhio destro e sinistro
al suo profilo migliore
all’odore della sua pelle
a quella cosa meravigliosa che fa
a quell’uomo che vorresti chiudere gli occhi
e lasciarti portare
.
Ho ballato un valzer insieme a te
te attaccato al tuo scomposto semplice gonfio sorprendente pisello
ho ballato un valzer con il cazzo
e mi è venuto da pensare
questo pensiero sul cazzo
I cazzi li ripenso
così uno per ogni uomo
e con le dovute somiglianze
ma tutti diversi
non ce n’è uno uguale
all’altro
.
Così la forma del cazzo
gliela leggi sulla faccia a ognuno
ognuno con la sua faccia e con il suo cazzo
e quando ti ci ritrovi faccia a faccia
con quell’uomo
con quella sua faccia
con quel suo cazzo
son cazzi
.
Il cazzo è come il cane
uguale al padrone
ma più difficile
perché la faccia si vede dalla faccia
mentre l’anima e quelle cose
quelle cose divine
quelle cose misteriose e che esplodono
quelle cose del cuore e dell’intestino
quelle cose delle carne e della meraviglia
quelle cose della gioia e della paura
quelle
son cose nascoste
Non siam donne, siamo marsupiali.
Le cangure han la tasca, le donne la vagina.
Anche le cangure hanno la vagina, certo, ma le metafore son così, che ci devi per forza lasciar fuori qualcosa. La vagina però no. Non ci lasci fuori nulla: dal liquido al solido, dal grande al piccolo, dal vivo al morto, dal dolore al piacere, dal passato al futuro, la vagina tutto contiene. E’ come avere una grande borsa portatile che da piccola si fa grande e poi di nuovo piccola. Piena o vuota, a seconda delle esigenze.
Perdonatemi la crudezza, ma io ogni tanto mi stupisco. E’ che mi è successa una faccenda. Anzi, mi sono acquistata una faccenda: si chiama Mooncup. Non spiego il funzionamento (si trova tutto in rete e ne ha parlato anche Grillo) ma per quanto mi riguarda è una furbata pratica, anatomica e ecologica. Poi, stranamente, è un oggetto che genera l’entusiasmo degli uomini. Pazzesco, ho amici, nonchè un fidanzato, che sono diventati una specie di agenti di pubblicità della mooncup, il cui funzionamento, evidentemente, li affascina.
Comunque, usando questa coppetta della luna mi sono ri-scoperta. E mi sono ri-strabiliata del mio organo sessuale e mi è venuta in mente questa faccenda delle donne marsupiali.
Perciò, se siete femmine in vena di sperimentazioni e riscoperte vi consiglio caldamente di sperimentare la Mooncup (a Torino la vedono all’Emporio solidale, in Via Fratelli Vasco 6/b), se siete uomini, non so, potreste entusiasmarvi per la Mooncup… o spiegarmi il perchè dell’entusiasmo di coloro che si entusiasmano.
In entrambi i casi vi annuncio la poesia postata nel post qui a fianco, poesia a tema, che riguarda lei: la mia vagina, vagina, vagina, vagina...*
*Spiegazione del perchè scrivo molte volte “vagina, vagina, vagina…”: leggendo “I monologhi della vagina” di Eve Ensler, mi son resa conto che mi vergognavo a usare questo sostantivo. Per curarmi da una vergogna che non ho nessuna voglia di avere, come lei , Eve, suggerisce, ho deciso di ripeterlo molte volte, ogni volta che mi capita di dirlo o scriverlo (Eroticismi, il reading, è praticamente nato a questo scopo…) Finchè mi passerà la vergogna. O la voglia di ripeterlo. Vediamo.
La mia v
è una miniera
per un sacco di tempo non ci sono scesa
mi faceva paura
—
Paura di rimanere là sotto
Paura dell’umido là sotto
Paura delle mani cieche come solo sei cieca là sotto
—
Ma, sotto sotto
sapevo che là sotto…
…non sapevo un cazzo
ma la mia v stava comunque sotto
—
la mia v
lei è rossa e nera
lei è solo cunicoli e feritoie
lei è solo tutta aperta
tutta chiusa
lei è solo palpebra e occhio
lei è solo una v che è me
—
La mia v è la mia v
c’è così poco da dire che c’è troppo da dire
—
La mia v ha idee proprie
non sempre le piace la gente
che piace a me
—
La mia v
è una fontana
è la realtà che supera la fantasia
è una fonte di liquidi di tanti colori
la mia v io la metteri in piazza
la mia v ha sempre qualcosa da lacrimare
ma non si lagna
al massimo canta e zampilla
la mia v è una bocca sempre aperta
ma non sempre ha voglia di mangiare
—
La mia v è un profumo
che sa di puzza
—
La mia v ha un appetito formidabile
la mia v
è curiosa
ed ha 3 anni e 303
3 anni e 303 nello stesso istante
—
La mia v
a volte si sente sposa
allora si veste di rosso
a volte si sente sacerdotessa
e allora si veste di rosso
a volte si sente madre
e allora si veste di rosso
a volte si sente amante
e allora si veste di rosso
la mia v
a volte si rompe i coglioni
di essere sposa sacerdotessa professoressa madre amante
e chissà quale altra vagineria
vuole essere solo v
e allora si veste di rosso
—
La mia v
si porta dentro
la magia più semplice del mondo
ma non se la tira per questo
la mia v
dice
che quando sarà ora saprà come fare
e se non sarà mai ora
ci potremo aggiustare
—
La mia v vuole bambini
La mia v non vuole bambini
—
La mia v non vuole cazzi
La mia v vuole cazzi
—
La mia v fa rumori
e continui movimenti
teme di essere dimenticata
—
La mia v
è gentile
ma devi essere gentile con lei
—
La mia v
a volte abbaia
e a volte vorrebbe mordere
ma non c’è da preoccuparsi
can che abbaia non morde
e se proprio can morde
can che morde ha le sue ragioni
—
La mia v
ama chi è gentile
ma è una v da emozioni forti
—
La mia v
sa cullare e curare
sa coccolare
la mia v sa prendersi cura di
—
La mia v
ama chi indovina come prendersi cura di lei
la mia v
fa domande a sé stessa
vuole sapere come le piace che ci si prenda cura di lei
alla mia v
non gliel’hanno insegnato
la mia v
vorrebbe andare a scuola
e poi dimenticarsi tutto quello che ha imparato
—
La mia v è senza cognomi
è v è basta
la mia v certe volte vorrebbe un nome e un cognome
e un titolo professionale
la mia v
si diverte quando è v e basta
—
Alla mia v
piace appartenere a qualcuno
la mia v
non appartiene a nessuno
la mia v si lascia appartenere
—
La mia v
sente dolori
e dice che assomigliano a quelli di tutto il mondo
—
La mia v
ha paura
solo quando ha paura
—
La mia v
sta’ laggiù
e io stò laggiù
e chi stà laggiù sa che il mondo
ha senso anche se lo si guarda
all’incontrario
—
La mia v è la mia v
e io sono la mia v
e la mia v è me
ma io sono io
e la mia v è la mia v