Pance e punti interrogativi

Nulla, questa settimana ci sono faccende di pance in aria. Due amiche mi annunciano la loro maternità, un’altra, già madre, mi scrive messaggi di maternità, amicizia e pura follia femminile.

Un mio egregio professore dell’università disse un giorno la seguente frase “ogni donna ha un figlio nella testa”.

Professore, lei ha ragione, ma forse non nella testa, quanto nelle viscere. E non tanto un figlio, quanto un piccolo punto interrogativo che ti porti dentro la pancia da quando sei piccola e ti danno le bambole per giocarci. A me le bambole non piacevano un granchè e mi imbarazzano i modi in cui le femmine a volte parlano dei cuccioli umani, almeno quanto mi imbarazzano le cartoline con i cuccioli di cane, magari vestiti da bambini, con gli occhiali da sole et similia.

Però il punto interrogativo c’è. E a volte si muove.

E non c’è mica tanto da discutere con la biologia.

Al massimo ci si scrivono poesie.

Come quella del post accanto.

Dedicata a me, alle mie amiche e ai loro punti interrogativi: viventi, crescenti, immaginari, nascosti.