e finisce così
a dire parole così
a dire cose
come
volontà
e decisione
.
e finisce che parla d’amore così
con quelle parole
decisione e volontà
quelle parole sul nostro amore
che, seppur finito
io
non me la sento di
seppellirlo
con decisione e volontà
fingendo che siano
parole d’amore
.
lui veste abiti very punk
ma io sono punk dentro
.
“ok bello”, ruggisco, “ora parliamo d’amore”:
e inizio a pisciare sulla strada
a vomitare gelato
a vomitare singhiozzi
e mi prendo anche il piacere
di scomodare dio,
bestemmiarne uno qualunque
che per noi punkammore
van bene tutti
poi mi apro la pancia
ed estraggo gli intestini
e anche qualche altra viscera
che passava di là
.
sono puzzolente
sono sanguinante
sono così punk
gli dico, “ok bello,
ora parliamo d’amore”:
parliamo di piscio
e vomito
e visceri
e singhiozzare e scomodare dio
uno qualunque
.
lui mi guarda
io mi ricompongo
ho un vestitino blu
ho una rosa di stoffa sotto il seno
ho anche un paio di occhialini
bianchi
ho un’aria così borghese
ho scarpe così per bene
e lui è così punk
orecchinato
attillato
anfibbiato
lui è punkabbestia, lui
dice:
ma chi ti credi di essere?
.
io?
tu.
io…
io.
.
io
io sono quella che piscia e vomita
io sono quella che piange
io sono quella che parla d’amore
io sono stomaco e intestini
e parole
io non sono punk, bello
io non ho bisogno di abiti punk
e quello che tu non capisci
è che l’amore è punk
e che io
sono
semplicemente
Punkammore