Coperta con le maniche e auguri

Quest’anno mi hanno regalato una coperta con le maniche.
Io non so se voi avete idea di cosa sia: è una coperta con le maniche.
Se l’avete, sapete di cosa parlo, se non l’avete, immaginatela.

Invece di tenere le braccia sotto la coperta, voi le infilate in queste maniche cucite nella coperta, così potete fare cose con le braccia fuori, senza avere freddo.
Cose come, per esempio, scrivere il mio tradizionale post di auguri. Lo faccio sempre, lo sapete, ma ci tengo a dirvi che quest’anno lo sto scrivendo avvolta in questa coperta con le maniche.
E l’idea che qualcuno l’abbia inventata mi riempie di gioia.

Ora, voi direte, ci sono invenzioni più acute e utili e salvifiche per l’umanità intera della coperta con maniche e ve ne do ragione, però vi chiedo di concentratevi con me sulla piccola bellezza insita in questa persona (o più persone) che un giorno si inventano una cosa atta a risolvere un minuscolo fastidio quotidiano. Sulla bellezza insita nella possibilità che una piccola minusola cosa come questa invenzione ludica e del tutto non necessaria possa, ad esempio, essere consolatoria e calda e magari darvi una mano a dire “vabbuò, comunque sia, una serata sotto la coperta con maniche non me la leva nessuno”.

Ecco.

Questo è il punto del post augurale di quest’anno.

Io non so come sia stato il vostro anno.
Il mio era di quelli in cui c’erano dei buchi qua e là e ti toccava di capire come girargli intorno senza scassarti troppo. Uno di quegli anni come la maggior parte degli anni: nè orribili, nè meravigliosi, ma pur sempre un anno della nostra non si sa quanto lunga vita. E per quanto mi riguarda io penso che la vita è come il maiale, non si butta via nulla.

Ora, fatevelo dire da una persona sufficientemente pessimista da potersi permettere di essere ottimista: in un anno così, in giornate così così, saper apprezzare cose come la coperta con maniche, serve. Sapersi inventare cose come la coperta con maniche ancora di più.

Perciò questo l’augurio: che io e voi sappiamo, in questo anno futuro e venturo, così venturo che ora sta già arrivando, che io e voi sappiamo sempre e in qualunque circostanza trovare il modo di godere e gioire di cose come una coperta con maniche e, all’occorrenza, inventarcene una.

(Detto ciò, auguro, a voi e a me, un anno schifosamente magnifico, ma questo è scontato, orsù).

Che voi siate persone che conosco appena, amici carissimi, parenti, persone perse e ritrovate, persone che vedo sempre o che è molto che non vedo più, amici lontani, mia sorella, non so, spero che il mio augurio vi raggiunga e vi saluto molto e bene.
Ciao, buon 2015.


e altre cianfrusaglie

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