Maidì

C’è una tasca
nella mia piccola agenda nuova
una piccola tasca nera,
dentro ci ho trovato un giorno:
Maidì.

Maidì
è un giorno di 29,03 righe, tutte di dimensioni diverse
un giorno di 29,03 ore, ogni ora diversa dall’altra,
ore da un minuto
da tre ore
da 8 secondi e mezzo
ore che sono un anno o zero.

Maidì
è il giorno in più.

E’ il giorno nascosto, in regalo
il giorno per fare quello che non sta nei giorni normali
il giorno che ti sfugge di mano
ma che è esattamente come vuoi tu

Maidì
è il giorno che non si celebra
ma che è tutto un celebrare
il giorno che si resuscita e non si muore
il giorno che la madonna partorisce per tre volte e senza nessun dolore
e tutti sono santi e non esiste dio
esiste solo esistere.

Maidì
è il giorno che gli uomini possono essere donne
e le donne uomini
e i gay festeggiano fastosi matrimoni gay,
il giorno che i religiosi vendono reggiseni di raso al mercato
un giorno di cuore, di testa, di genitali e di umori
un giorno che le feci non puzzano e le barzellette non fanno ridere
un giorno che puoi dire almeno un paio di verità.

Maidì
è il giorno che “si può fare”
ma che non è necessario fare chissàchè
è il giorno che i ricchi rimangono ricchi e i poveri poveri,
ma ricchi e poveri – ad eccezione del gruppo musicale – non significa un granché.
Maidì
è il giorno che puoi ammettere che ami tantissimo certe brutte canzoni
è il giorno che gli intellettuali si capisce bene cosa vogliono dire
e i politici indossano tute da meccanico e scarpe di paillettes
e le operaie della Fiat raccontano storie d’amore da un balcone di wall street
e i contabili scrivono poesie struggenti
e gli artisti finalmente si riposano, che di arte, ce n’è.

Maidì
è il giorno che si può stare in silenzio
il giorno che le feste negli appartamenti possono fare rumore fino alle sei
il giorno che non serve riempirsi le ore di tv
ma che si organizzano maratone di Nero Wolfe e  Star Trek,
il giorno che le lacrime ti rigano la faccia
un giorno così umano che vale anche il dolore
il giorno che hai tempo anche per la felicità.

Maidì
è il giorno struggente perché mortale
il giorno perfetto che torna ogni anno
ma il giorno dopo non lo ricordi più.

Maidì
è il giorno che i morti, se lo desiderano, possono tornare
per fare cose pazzesche o per fare cose così,
come guardare da quella finestra e pensare
quanto è bello sentirvi parlare in cucina, nella stanza di là.
Maidì è il giorno che puoi rimanere abbracciato per sempre
e per sempre è questo momento qui.

Maidì
è il giorno che si fa la rivoluzione
e si agita in aria la parte migliore dell’umanità.

Maidì
è un giorno che riposa nella mia agenda,
è nella mia agenda e quindi verrà,
ho appuntato alcune idee per il nostro Maidì
se vuoi passarlo insieme a me
potremo cucinare una cena di toast millegusti
dirci una sola cosa importante, solo quella che conta davvero
partorire cinque figli a testa
fare con loro quello che ci dava felicità:
io porterò la mia scatola di bottoni
li divideremo per forma e colore
e guarderemo la Balena Giuseppina alla tv
inventeremo progetti invece di farne
e sceglieremo di amarci meglio invece di amarci di più.

(Da Poesie antirughe, Neo Edizioni)


poesie

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