Con pazienza
mi accingo ad avere pazienza:
pazientare pazientemente,
al massimo un leggero pazientìo
mi concederò
con pazienza.
Perché ora è necessario
pazientare,
con pazienza imparare la pazienza
e se non mi riuscirà
d’essere paziente,
pazienterò di più e mi ripeterò
“Pazienza”
e se poi ancora e ancora
mi scapperà la pazienza
pazientemente
riprenderò a pazientare.
Pazienza se poi proprio
dovrò ammettere
d’esser vinta,
ecco cosa farò
– dovete aver pazienza –
pazienterò
pazzamente
🙂
E io la aspetto, la riconoscerò dal sorriso, a me mi riconoscerà dalla bassa statura, dai capelli corti e dalle occhiaie, che stanotte ho fatto le ore piccole 🙂
cara signoradeicalzini, verrò domani al banco della libreria massena, spero di poterla incontrare – non per approfondire l’argomento, ché è Questione Seria e abbisogna di tempo, ma per farle un sorriso di gratitudine.
Grazie cara Marcella.
Sostengo da anni che la pazienza è maschia e che la s-pazzia è femmina. Sto attualmente analizzando le ragioni storico-sociali di questo fenomeno nel tomo “Spazientite: le mille e una (e mezza) ragioni per cui le donne si sono rotte i coglioni, con rispetto parlando, d’esser pazienti e preferiscono spazziare”. Qualora volesse dare il suo contributo non ha che da contattarmi.
questo potrebbe essere il mio manifesto… grazie signoradeicalzini per avermelo scritto 🙂
Vedi? è un esercizio di pazienza!
Leggerla spazientisce 😛