attraversato dal fulmine
sfondato da pietra
trafitto dal coltello
solleticato da piuma
.
aperto e chiuso di scatto come obiettivo
lentamente offerto al sole come bocciolo
forzato e lacerato come imene
spalancato, stupefatto e capace di dire come bocca
.
sanguinante tenuto aperto dal forcipe
come vagina
per far passare la vita
così è diverso
ogni volta che si apre
il cuore.
grazie (scusa, non posso rispondere più lungamente, devo rispettare il mood della poesia)
Molto bella.
…Why worry, there should be laughter after pain
There should be sunshine after rain
These things have always been the same
So why worry now…
(Mark Knopfler)
Ragazzi, quanto è difficile risponedere ai commenti… Un grazie è doveroso…quanto al contenuto, ma anche alla forma che ho scelto, mi sento di dire solo che in entrambi i casi, l’unica scelta possibile, per quanto mi riguarda ora, è l’esperienza….
bella la scelta espressiva semi-telegrafica con echi di Quasimodo…si addice bene all’argomento, lo approfondisce, donandogli un ritmo particolarmente in sintonia
Sempre diverso il cuore e sempre diverso lo sguardo sul cuore, che non sai mai se è davvero lui o un riflesso, un’impressione, un luccicare in uno specchio. Solo attraversandolo lo conosci.