Filosofia da fiori in vaso

In onore del piccolo cactus che è comparso sulle mie pagine (grazie alla mano disegnifica di Federica Jourdan)…

Dedicata a chi mi ha fatto leggere Louise Glück e a tutte le piante da balcone che mi sono morte senza che lo volessi

Avvinghiata, in cerca di certezze,

robusta, decisa a sopravvivere, pur

non sapendo di cosa parla,

va’ sentenziando l’edera:

“Il senso delle piante è nelle radici”.

.

Ribatte, testamultipla, la margherita

occhieggia, rabbrividisce,

corolla per corolla – democraticamente – si esprime:

“Piuttosto credo sia nel polline”.

“Senz’altro nei fiori, nel loro insieme”.

“Meglio nei sepali”.

“Notoriamente nei pistilli”.

“Totalmente nei petali”.

“Assolutamente nei fiori, anzi, nei frutti”.

.

Pacatamente, forte di ogni rinascita,

saldo nella sua fiera, alimentare, utilità

conclude il basilico:

“Il senso delle piante è stato e sarà

nel seme”.

.

Fresca dell’acqua del mattino,

ma assetata ancora

di novità e brividi

s’agita la menta:

“Il senso dell’uomo è nelle radici?”

.

Dissente da sé medesimo

festosamente chiassoso

petalo per petalo

il garofano:

“È nel polline”

“È nei fiori”

“Ma cosa intendi per fiori: il loro insieme?”

“È nei sepali, nei pistilli, forse nei petali”

“È nei fiori, anzi nei frutti”.

.

Splendida, adagiata, sensuale, rossa

la rosa sussurra

e non sarà contraddetta:

“Il senso dell’uomo è stato e sarà un seme”.

.

Ma l’ultima parola spetta

al cactus

il mai morto

il qui per caso

il venuto da lontano

il denso:

“Il senso dell’uomo è nel mistero:

terra umida

sole

ossigeno

stagione che sempre ritorna”


poesie

Un commento su “Filosofia da fiori in vaso

  1. Il cactus è il più saggio, come sono sempre gli umili e i modesti…”dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori” (non dichiaro neanche la citazione, tanto è famosa)

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