“Come stai?”
Tu mi chiedesti.
“Mi barcameno”
Disse la mia bocca.
Disse autonomamente:
che non sapevo d’avere in me
questa straordinaria espressione.
.
Mi barcameno:
mi meno in barca,
cioè porto me stessa in barca, oppure
picchio me stessa in barca
(con un remo credo).
.
Mi barcameno.
Forse è espressione matematica:
mi – barca = non si può fare.
Mi + barca = mibarca.
Mi x barca = ?
Secondo me, mi per barca uguale a “mibarcami”.
Mibarcami è senza dubbio una richiesta d’amore,
“mibarcami, prendimi sulla tua barca”:
la mia bocca è saggia.
.
La mia bocca sa dire cose che io no.
La mia bocca voleva che io capissi
e continuassi
e ti dicessi,
così
quel giorno:
“Mi barcameno”
(cioè mi porto da sola in barca)
“ma se vuoi mibarcami”
(cioè prendimi sulla tua, di barca)
così ci barcameniamo insieme.
.
Così voleva la mia bocca.
Ma io niente.
Non aggiunsi più nulla e mi barcamenai altrove.
Perciò non ti stupire
se ora mi barcameno,
forte, con violenza.
Senza neanche un remo.
Proprio io che ancora oggi
ti barcamenerei.
E io, da uno a dieci, ti ringrazio e ti saluto 11, caro graffitidigitali… mmh 🙂
…questa faccenda è davvero ben esposta cara signoradeicalzini…mmh.
Direi che da uno a dieci mi è piaciuta un casino, per dirlo in prosa…
😉 Ciao!
…grazie, mi son divertita proprio a scriverla questa faccendina… 🙂
Bella davvero!
che bella questa passeggiata fra le parole…leggendo sembra di entrare in un delizioso boschetto che al posto di alberelli e fiorellini, funghetti sul prato verde e muschiato, ha giochi di idee, piccoli scherzi di paroluzze giocose, magie calziniche sbocciate qua e là come virgulti impertinenti che non sanno trattenere la propria ingenuità prorompente…leggi e cammini, posando con la lingua passi sul linguaggio che si forma mentre posi l’occhio su una nuova sillaba germogliata a sorpresa, e alla fine senti di esser stato di nuovo irrimedialmente fatato di grazia calzinesca…