Che sia una preghiera?

Piovono

fatti

sulla mia vita

come grandine

come neve

come petali

come rane

come gocce

come arcobaleno

come sangue

come lacrime.

 

Ecco…

qua e là,

non sempre

ma all’occorrenza

come diversivo

o semplice comodità

come atto di generosità

o magari come riparo dovuto

una tettoia

o anche solo un ombrello

sarebbe carino

farmeli trovare

grazie.


poesie

20 commenti su “Che sia una preghiera?

  1. Direi che come definizione mi pare azzeccata, caro Smirki.
    Dunque ringrazio,
    dopo la visione di un bel film “Louise-Michel”
    che consiglio
    buonanotte a tutti

  2. Se posso aggiungere una cosa ancora: cercare un criterio per stabilire obiettivamente cosa sia poesia e cosa no, è un’impresa pressocchè impossibile, questione di lana caprina della miglior specie, vera e propria disputa sul sesso degli angeli.
    Se tuttavia una minima misura linguistica si può ammettere, credo sia questa: la poesia è quella particolare forma di espressione artistica che infrange le regole comunemente codificate del linguaggio, per cercare di scovare significati esistenzali inediti, mai detti prima.
    E qui il cane si rimorde la coda, certo, perchè ognuno è poi libero di dire, secondo la propria sensibilità, se questi significati siano stati trovati effettivamente, oppure no.
    A mio modestissimo parere, la Signora dei calzini questi significati inediti, con le sue parole, li sa trovare.

  3. A me basta capire ed apprezzare una poesia per definire poeta chi l’ha scritta. Di alcuni famosi poeti me ne piacciono solo due o tre. Poi, detto fra noi, chiamare o non chiamare poeta chi le scrive, è veramente un fatto marginale. Come di qualsiasi opera in qualsiasi campo, dire è arte o non è arte. Per quel che mi riguarda, l’importante è che una cosa mi emozioni, che non mi lasci indifferente. I fattori che hanno fatto e fanno prevalere il mediocre, dall’arte alla politica, sono ben altri che il piacere. E poi “Il cattivo critico critica il poeta, non la poesia” ha detto Ezra Pound. Appunto. Clara

  4. Beh, grazie a tutti, continuo ad apprezzare il dibattito e gli interventi sia di chi è pro, sia di chi è contro la poesia.
    Quello che posso dire è che non scrivo per essere o non essere definita “poeta”. Cerco di esprimere attraverso immagini, ritmi e parole, i miei pensieri, le sensazioni, le impressioni.
    Conosco, e ho fatto miei, determinati meccanismi della poesia, credo che molto di ciò che scrivo si serva del linguaggio poetico. Talvolta invece preferisco spingere dentro la scrittura contenuti e pensieri che mi allontanano un po’ dalla forma poetica, forse mi avvicinano al teatro, forse ad altro ancora. Quando faccio così, e mi addentro verso queste direzioni, spesso lo dichiaro e, generalmente, quando faccio così, scrivo pensando più alla lettura ad alta voce, alla performance, al mio modo particolare di leggere in pubblico.
    Non a caso, questo blog dichiara di contenere poesie, pensieri ed altre cianfrusaglie. Il concetto è quello di poter curiosare liberamente, come si fa andando al mercatino delle pulci, dove un oggetto può essere ciarpame o un piccolo tesoro.
    Questo è l’atteggiamento che ho spesso quando scrivo e questa è l’atmosfera che spero di regalare ai miei lettori.
    Tornando a bomba, però, non credo che si possa definire poesia o non-poesia uno scritto solamente a giudicare dalla scelta di andare a capo a ogni parola. E credo anche che, anche se spesso malsopporto le forme estreme e autoreferenziali di sperimentalismo, sperimentare, trasgredire, “concedersi di”, sia fondamentale.
    Quanto alle canzonette: ce le metto eccome, le ascolto e penso che la cultura pop debba stare nella poesia, nella mia almeno.
    No, non mi interessa di essere definita “poetessa” solo per il fatto di avere una definizione, mi interessa l’efficacia, il parlare ad altri. E spesso gli altri mi dicono che quel che io esprimo arriva.
    Come dice giustamente Molinaro (che scrive da anni, che ha ottenuto giusti riconoscimenti e di cui ti invito a leggere le poesie pubblicate, Fede), la storia deciderà. Io per ora son viva oggi e di oggi e nell’oggi ho bisogno di parlare. Questo non significa buttar giù le cose a casaccio, significa concedersi degli scritti più ragionati, controllati e covati ma anche degli scritti più ingenui, improvvisi, urgenti e infantili.
    Per dirla in un altro modo: mi prendo molto sul serio prendendomi poco sul serio e mi prendo molto sul serio prendendomi poco sul serio.
    Buona domenica a tutti.
    Si goda il sole, chi può!

  5. io non sono un esperto, nè di poesia e nemmeno di niente altro, ma a me pare che nelle poesie della Signora dei calzini ci sia sempre un elemento molto importante: lei sa trasmettere con le cose che scrive il desiderio di continuare a stupirsi di fronte alle cose della vita…
    e questo, secondo me, è già un passo importante verso la dimensione poetica…

  6. Scusa, sei Giorgio Caproni?Mi risulti trapassato da una ventina d’anni.

    A parte questo, posso citarti un altro pezzo se vuoi.
    Mi accusi di un giudizio affrettato quando sei tu a non essere informato.Certo, posso sempre trovare un pezzo che non mi piace della Commedia, ma tu puoi sempre andare a controllare tutta l’opera come e quando vuoi.
    Così come puoi fare per Sanguineti. Oppure puoi partire dal presupposto che io parli a ragion veduta e concentrarti sul brano(io, del resto, giudicato solo quel brano e non l’insieme): è poesia o no?
    Appellarsi all’anarchia formale e allo sperimentalismo vuol dire anche lasciare tutto al relativismo del gusto personale, perchè la frase “Non basta non capire e non apprezzare una poesia per definire non poeta chi l’ha scritta.” io la posso anche girare in “Non basta capire e apprezzare una poesia per definire poeta chi l’ha scritta”.
    E anche: sappiamo benissimo che spesso il “piacere” ha reso arte opere mediocri e oscurato genii

  7. In questa poesia i puntini compaiono una sola volta e ci stanno bene. Non esistono regole fisse: anche la famosa regola di evitare puledri, gabbiani e ciclamini, per se valida nel 99% dei casi, può avere le sue eccezioni. Ritagliare un pezzo di poesia e dire che è una porcata, come fa Fede con quel brano di un Premio Montale, non mi sembra corretto, bisogna vedere l’insieme. Probabilmente scegliendo con accortezza cinque o sei versi della «Commedia» si potrebbe dire che Dante è un gran cazzone. Poi può benissimo esserci una porcata fra i vincitori del Premio Montale: io ebbi l’onore di vincere la prima edizione, ma poi al Montale premiano sette poeti ogni anno, ed esistono sette poeti premiabili ogni anno? Sono tanti! Difficile che siano sette magnifici. Ci sono immense porcate anche in libri di poesie pubblicati da Garzanti, Einaudi e Mondadori, se è per quello. Io come critico sono severo. Ma Alessandra spesso fa davvero poesia, ed è una poesia che riesce a transitare, di solito, dentro il lettore anche diffidente: ne ho avuto conferma facendo leggere il suo libro a un’amica che odia la poesia moderna, e che invece, a sorpresa, l’ha apprezzato. Poi, fatte le critiche, espressi i gusti, dette le opinioni, ognuno ha i suoi spazi e la storia deciderà o non deciderà. E anche fra poesie e canzoni non c’è quel confine netto: la Pausini non è al vertice delle mie preferenze, ma per esempio De Andrè? E molto Guccini? Non ci sono torri d’avorio dell’arte, c’è un mondo di persone che a volte riescono a dire qualcosa di bello e significativo. E alla fine, dopo avere scritto magari (anche utili) volumi di critica letteraria, la parola finale è un mi piace o non mi piace. Per l’arte e per le cose della vita in generale.

  8. Secondo me sono poesie, e alcune davvero molto belle.
    Lo sperimentalismo va benissimo se approda a qualcosa di buono e nuovo.
    Non ci sono modelli nella poesia, non più almeno, e per fortuna: si può andare a capo ad ogni parola e scrivere una porcheria, si può andare a capo ad ogni parola e scrivere una bella poesia.
    Io sento quello che dice e quello che mi dice, anche se non mettere se stessi davanti all’opera mi sembra una boiata, dato che sono io che la leggo e che le parole non dicono a tutti la stessa cosa, quindi una poesia a uno può piacere e ad un altro no. Non basta non capire e non apprezzare una poesia per definire non poeta chi l’ha scritta.
    Trovo che Alessandra faccia dei giri fantastici oltre i confini e la ringrazio, che se la leggo mi ci porta pure a me. Clara

  9. A me è piaciuta, e l’ho sentita come una leggera preghiera. Mi è piaciuta in particolare la leggerezza, puntini di sospensione o meno. Ciao passavo di qui, dal sito di Catalano

  10. Inesattezze e ribaltamenti?Significa buttare parole a caso “perchè tanto…”.

    “Ahi, acri abissi, astruse apocalissi, | bisce bisex, bavose & brontolose, | chi in chiave crede crudi chiodi chiede: | demonio dotto è docile decotto, | esulcerato, ecco, è l’ente eccitato, | franto è il fragile femore &, frattanto, | gelosa è gola gotica & gommosa”

    Un pezzo a caso di un premio Montale.
    Ti sembra poesia?
    A me sembra solo una porcheria, non basta definirsi poeta, atteggiarsi a poeta, essere chiamato poeta o dire di scrivere poesie.
    Non fraintendermi: io penso tu abbia qualcosa da dire, altrimenti non sarei qui a criticarti. Ma sei pericolosamente oltre il confine, nella terra dei poetastri che scrivono male nascondendosi dietro lo sperimentalismo.
    Non mi rifersco solo alla mancanza di senso di alcune frasi, ma anche alla forma.
    Oggi la situazione è questa: falsi poeti si certificano a vicenda lo status di “poeta”, scrivendo schifezze, qualunque testo messo a capo è considerato poesia da gente senza nessuna preparazione critica in merito.
    Mi sta bene, ok.
    Però accetto un po’ meno che persone come te si lascino ingannare da modelli sbagliati.

  11. Intervengo solo ora e vi ringrazio tutti per l’accorato dibattito. In particolare Fede per averlo innescato.
    Non dirò molto sulle poesie, perchè credo che debbano parlare da sè medesime. Ti ringrazio per le critiche, anche se ovviamente non son daccordo su molte, altrimenti non avrei fatto le scelte che ho fatto.
    Dirò qualcosa su questa poesia in particolare, che mi sembra esemplificativa di tutto il resto: dirò qualcosa sulle rane, che, ha ragione Smirki, sono un tributo a Magnolia.
    Dirò che i puntini di sospensione non piacciono neppure a me e di solito non li uso, ma in questo caso la virgola non era la pausa giusta: l’ho messa e poi tolta, cercavo un effetto più vicino al parlato. Anche questa è una scelta voluta.
    Quanto alle cose che normalmente cadono e non “piovono”: la poesia, per quanto mi riguarda, vive di queste inesattezze e ribaltamenti di significati. Anche in questo caso la scelta della parola è consapevole.
    Dirò anche che il sangue voleva essere sangue, dunque anche truce, perchè la parola sangue si porta dentro tanti significati.
    Dirò che la seconda parte volutamente contrasta con gli elementi della prima: sono contenta che accadano molte cose, ma tutto questo mi affatica. Dunque questa pioggia è positiva e negativa al contempo. Secondo me, Fede, hai capito perfettamente.

    Volevo dire poco e ho detto molto. Finisce sempre così. Comunque grazie.

    Grazie anche a Miranda e a Xenuca, per l’incoraggiamento e per avermi trasportata sul suo blog. Buon dibattito!
    La Signora dei Calzini

  12. Usa i puntini, di solito, chi non è capace di esprimere quello che pensa e lascia al lettore il compito di farlo per conto suo. In questo caso particolare, poi, bastava una virgola o anzi niente, per raggiungere lo stesso effetto.

    Poi bè, io non metto me stesso davanti all’opera, per questo prima di tutto leggo quello che dice, e poi sento quello che “mi” dice. Se quello che dice non ha senso, non ha senso quello che mi dice.
    A te piace?Io dico che non è abbastanza. Dovrebbe essere una poesia, non una canzonetta di Laura Pausini che “ti piace”.
    Ti deve inseguire nel prondo del tuo animo e toccare,e sconvolgere e illuminare o almeno dovrebbe essere scritta con questo fine.

  13. A me piace. A volte la vita esagera con noi, o forse noi non siamo all’altezza o non ci sentiamo tali e allora vorremmo una tregua. A me dice questo e pure i puntini mi piacciono perchè saranno degli insicuri ma rappresentano per me una pausa nel pensiero e dividono la prima parte dove si racconta cosa accade dalla seconda che invece avanza una richiesta (preghiera?).

  14. io non ci posso fare niente, ogni tanto mi piovono addosso le cacche dei piccioni, è inevitabile ormai ci rido, anche se a volte mi tocca andare a casa a cambiarmi e altre volte invece sono troppo lontana da casa e magari devo andare in un posto serio con la cacca sulla spalla.
    Quindi volevo dirti che anche io so l’importanza del riparo e della tettoia.
    Comunque chi rimane esposto prima o poi ci pensa la pioggia a lavarlo, e il sole ad asciugarlo.
    e un venticello ad accarezzarlo prima o poi (sono sicura) arriva.

  15. Immagino (…ma non vorrei sbagliare…) che il piovere rane sia una citazione-tributo al film “Magnolia”…io l’ho letta così…non so…può darsi che mi sbagli… … … 🙂

  16. impressioni varie:

    – E’ un testo che non ha ritmo. Anche prendendo come voluta la scelta di andare a capo ad ogni parola o quasi, non se ne comprende il senso dal momento che non c’è musica. Da “fatti” in poi sembrerebbe una lista della spesa.

    – Ventiquattro versi, un punto, una virgola.

    – I punti di sospensione sono le stampelle degli insicuri, e pure brutte.

    – La neve, il sangue, le lacrime non “piovono”. Cadono magari.
    Le rane non so, di solito saltano.
    E l’arcobaleno?mah.

    – Inoltre l’immagine “piovono fatti sulla mia vita come sangue” è leggermente truce.

    – La seconda parte contrasta con gli elementi della prima. Per esempio non si capisce se questa pioggia di fatti sia positiva o negativa per te.

  17. Grazie… ed io che ero così dubbiosa sui puntini di sospensione…
    🙂

  18. bellissima sintonia fra contenuti e ritmo…complimenti, suona veramente perfetta, non una virgola di troppo nè una di meno…
    brava!!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.