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Leggenda metropolitana di calzini, calzoni e analisi:
ovvero, quando la Signora dei calzini tentò di cambiare identità senza riuscirci.
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Si narra che
la Signora dei calzini,
quel giorno,
andò dall’analista.
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Si sedette
e gli disse
di non voler esser più
la Signora dei calzini.
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Mi sono rotta di questi diminutivi,
disse,
voglio essere la Signora dei calzoni!
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Vuole mettersi a fare la pizza?
Chiese l’analista
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No.
Voglio smetterla di essere la Signora dei calzini.
Mi sono rotta di questi diminutivi, disse,
mi sminuiscono.
Voglio essere la Signora dei CalzONI!
Anzi: il Signore!
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Ma certo,
disse l’analista,
il Signore dei calzoni,
ora mi è tutto più chiaro:
invidia del pene!
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Che palle!
disse,
alzandosi,
la Signora dei calzini.
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Appunto.
Disse l’analista
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Si narra che la seduta
finì così.
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In piedi.
E con i calzini al loro posto.
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Poi non si narra più nulla.
Oddio… molto diffcile per me… ma sarebbe divertente!!
Ci sto, ci sto : – ) naturalmente non posso essere alla tua altezza, ma mi piace l’idea di questo esperimento…nei prossimi giorni mi faccio risentire con la mia produzione : – )
Se anche a te va di fare qualcosa di smirkinevole, sarebbe bello : – )…se ti senti…
Beh… sarebbe interessante come esperimento, no?
ci sto : – ) in cosa consiste la cosa? devo scrivere una poesia calzinesca?
L’invidia del pane: quella, sempre!
Ciao smirki!
Vuoi essere un po’ la Signora dei Calzini? Io interpreto Smirki, giusto un giorno… per vedere…..
ahahahhaah: bellissima!!! : – )
ma no, Signora, non vale la pena cambiare…stai bene così, fra i tuoi teneri calzini: sono molto più poetici e sanno comprendere meglio la vita : – )
L’invidia del pane.