I panettoni sul treno e gli auguri

Piove proprio tanto, sono le undici di una giornata infinita che si infila dopo giorni di giornate infinite.

La Signora dei Calzini è tornata da poco dalla stazione: oggi si è sparata due treni, andata e ritorno da Milano, in mezzo agli emigranti carichi di panettoni e pacchi natalizi. Ora è rintanata sotto un piumino d’oca di calore supremo. Un po’ le piacerebbe sapere perchè gli emigranti del Natale si portano i panettoni sul treno, ovunque stiano andando: va bene i regali, ma i panettoni? Non è meglio comperarli in loco?

La Signora dei Calzini abbandonerà presto questo quesito per godersi il tepore del piumino. Passerà in rassegna le ultime commissioni da fare domani, prima che scatti la fine del mondo/Natale. Perchè il 24 succede così: che sembra che finisca il mondo. Però in un modo bello, se uno la sa prendere dal verso giusto.

La Signora dei Calzini ha evitato accuratamente di diventare adulta del tutto perciò, per quanto le scocci ammetterlo, il Natale le piace. Anche se è un Natale paccottiglia, anche se non crede in dio, anche se detesta questa forma di Natale aziendal-commercial-retoricattolico che ogni anno ci cannibalizza sempre più, anche se…

Alla Signora dei Calzini, alla fin fine, il Natale piace.

Perchè i riti sono utili.

Perchè “semel in anno licet insanire”.

Perchè ama le lucette.

Perchè è una roba pazzescamente bella fare dei regali.

Perchè si fanno gli auguri e li si può fare in quel modo totalmente cretino che però, se uno vuole, è anche un po’ onesto. “Auguri!”

Perchè il sole rinasce e uno può pensare che presto tornerà la primavera.

Perchè adora il ciclico ritornare delle stagioni.

Perchè sì.

Perciò tanti auguri a voi che mi leggete.

Auguri di quello che volete voi. Anche che passi presto il Natale. O la malinconia. O la sbornia. O la solitudine. O la fame.

Che il sole rinato vi baci anche se piove.

Buon Natale – e già che ci sono – buon anno nuovo!

La Signora dei Calzini

p.s. Per chi era bambino negli anni Ottanta, ecco un piccolo regalo, un reperto d’epoca: questa è una delle storie della mitica edizione natalizia dell’83 de I Racconta storie”. La voce è della super Lucia Poli, una signora delle meraviglie.


e altre cianfrusaglie

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