Si chiama Melina
glielo leggo sulla giacca
Melina che mi porta via il nero dalla faccia
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Schiaccia via il peso, Melina
da questa mia faccia incrostata
scava negli anni
purifica libera cura strato dopo strato
ho cellule piene di cose di scampoli di gente che non amo più
ho briciole dei miei sedicianni, biscotti, vergogne, sepolti nei brufoli molti anni fa
e ho pezzi di frasi che ho detto purtroppo nascoste ben bene laggiù
fra il naso e la guancia, se cerchi son anni che muoiono lì
e svuota la fossa ti prego dove grida quell’uomo che non ce la farò
e se puoi indovinami addosso le cose che non voglio più,
le voglio vedere giganti sotto quella lente che hai
e sciogli le lacrime secche di bimba che non sono più
poi nutrimi l’anima e il cuore con quella tua maschera al mirtillo blu.
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Melina restiamo qui dentro ancora un secondo io e te
tu sacerdotessa io adepta preghiamo in silenzio per quello che lascerò qui
poi vendimi crema d’argilla di alghe di fango di guam
la compro senz’altro e fingo entusiasmo e fingo di credere che basterà
però la mia pelle è un po’ secca e un po’ grassa
e quando si è misti è un po’ complicato
l’hai detto tu.