Il mio cane torna a me
sempre a me
mi porta indietro
la felicità dell’ultima corsa
la giraffa di gomma che squittisce
il guinzaglio
la notizia che è arrivato mio padre
il suo naso umido
Spero tu non ti offenda se dico
come il mio cane vorrei tu tornassi a me
sempre a me
portando a me
sempre a me
il tuo passo lento per la città
i guai dei tuoi amici
una teoria sullo stato dell’arte
la felicità del tuo nuovo accendino
– quello enorme che così non perderai –
quel tipo di sorriso che ti sfugge dai denti
quando dico cose come
“assomigli al mio cane”
per spiegarti l’amore
per spiegarti l’amore così:
il desiderio che tu torni sempre a me
come il mio cane
portando a me
sempre a me
le tue ore piccole
il tuo cappotto vecchio
il tuo odore di bagnoschiuma e tabacco
la solitudine
la tua bicicletta calma nella sera
quando non vedi nulla
vai avanti dritto e pedali
per venire da me
sempre da me.
E se non ti pare bello
essere paragonati a un cane
stai tranquillo, so bene la differenza:
tu hai troppo gusto
mai porteresti a me
scuotendo la coda
un piccione morto raccolto per strada
sai che preferisco il gelato
o un regalo frivolo di donna
o quando dici “andiamo a mangiare la pizza?”
con quella faccia da cane felice
per una sera mi inviti ad uscire
dimenticare i guai.