Mi uccideranno
certe domeniche stronze in saldo
le guarnizioni bruciate della caffettiera
i pranzi pranzati in piedi
i sì che dovevano essere no
mi assassineranno
cose qualsiasi, così, piccole e grandi
mi ruberanno lentamente le ore
come impercettibili fughe di gas
mi uccideranno
come solo la vita sa fare
le foto in posa mi uccideranno
i sorrisi per lavoro mi uccideranno
mi ucciderà il computer
l’indecisione
i sensi di colpa
il bisogno di non dare fastidio
no, la meringata non mi ucciderà
e nemmeno il vino
e no, non le villette a schiera
o le spiagge a pagamento
quelle uccideranno voi, non me
però sarò uccisa anche io, come voi
da certe brutte cose comperate senza un perchè
da ciò che dico scioccamente bla bla bla
e da quello che non riesco a dire
dall’indifferente che c’è in me
dalle sigarette per noia
dalla comodità
mi uccideranno cose piccole e vuote
e grandi cose difficili
che non saprò decidere e fare
e i tuoi occhi tristi
incapaci di guardare
come guarda l’amore
Ma non mi ucciderà il tuo sorriso
il tuo sorriso dolce
dolcissimo assassino di queste ore
il tuo sorriso
mi struggerà l’aldilà
Tante cose.
Anche i no che dovevano essere sì.
Le villette, solo passarci vicino.
Le decisioni.
Come guarda l’amore?
C’è chi dice che sia cieco.
Alla fine
ci uccidono le ore
che passano e neanche te ne accorgi:
e già subito è già dopo.