La ragazza
si perse in un bicchier d’acqua
alle dieci e trenta di un lunedì
alle prese con un problema di lavoro
così semplice da essere inesistente
non trovando tuttavia la strada del ritorno
fu costretta a fraternizzare
con i microrganismi che abitavano il bicchiere
scoprì che erano forme di vita
molto brillanti
e le dispiacque doverle lasciare
quando l’acqua fu rovesciata
in un vaso d’edera
dove imparò a vegetare
– cosa che non aveva fatto mai –
lo fece per un’intera stagione
poi una pioggia di tarda estate
fece scivolare via la zolla di terra
dove si trovava lei
la depositò sulla suola delle scarpe
di un certo Andrea
che partiva quel giorno per l’Australia
e che la depositò in un albergo a cinque stelle di
Sidney
un lusso che non si sarebbe potuta
permettere mai
prima di perdersi in un bicchier d’acqua
prima che di lei si perdessero definitivamente le tracce
qualcuno disse che finì i suoi giorni
in cima al monte più alto del mondo
così vicina alla stella più vicina
che forse le parlò
cosa forse impossibile
ma da non escludersi del tutto
trattandosi in fondo
della ragazza che si perdeva in un bicchiere d’acqua
anche piuttosto piccolo
praticamente uno di quelli
che ti danno con il caffè.