Odiare Trenitalia
Io non odio il vostro solitario ritorno a casa
il vostro amare il mare il sub
il vostro essere magari allenatori di calcio
dei pulcini del rione
non odio il vostro disordine in cucina
l’ultimo libro che avete letto
e nemmeno il fatto che forse non leggete mai
non odio la vostra laurea
grazie alla quale speravate in qualcosa in più – ma in fin dei conti
il posto fisso in Italia, come darvi torto –
non odio la mollezza con cui avete rinunciato al desiderio
di essere diversi da così
non odio nemmeno il vostro essere
esattamente come volevate voi
non odio la vostra passione per il buon vino
o la vostra assenza di passioni
non odio la vostra singola persona
il vostro accento del Nord o del Sud
le vostre mogli o mariti
non odio te
capotreno di questo treno
che mi dici che non si sa
Io vi odio
come insieme gruppo entità
odio le decisioni dei vostri capi
che tramite voi e malgrado voi emanano
come il puzzo di fogna da un tombino
come una metafora troppo facile
dell’Italia sfranta sconfitta stantia
nell’anno duemilaedodici il giorno
della finale degli Europei
io non odio i ferrovieri in quanto tali
e nessun ferroviere ho odiato mai
ma odio
senza nessun freno
Trenitalia
i suoi stronzi spot
le tariffe agevolate per lucrare sui poveracci
l’odio malcelato verso di noi
che chiediamo i rimborsi
per i ritardi annunciati in ritardo
la scomposta precisione
con la quale ci impone di attendere
senza un decifrabile perché
in purgatori vista rotaie
al freddo o nel caldo infernale
sulla banchina, ad esempio, della stazione di Cantù:
la palude in cui si è impantanata
ottanta minuti fa
la mia corsa
per venire da te
Con tutti i problemi che ci sono al mondo
la crisi finanziaria globale
la mafia
l’inquinamento
il papa
la fame
l’estinzione probabile dell’umanità
non dovrebbe essere consentita
l’esistenza
di una società di trasporti
che ostacola la libera circolazione
degli innamorati
e soprattutto
il raggiungimento
– attraverso il tuo abbraccio –
di una onesta dose
di felicità
Oooooh ♡