I morti che conosco hanno presenze leggere
si affacciano da oggetti case
ne riconosciamo i segni sui nostri corpi
ci diciamo somigli a
lo diceva
se ci fosse
le prepotenze le smagliature ora fanno sorridere
sono contenute in racconti margini
riusciamo a riconoscere le cause
ci diciamo era fatto così
non fare come
a volte era
Ricomponiamo le fratture sulle tavole imbandite
ripetendo le azioni della cucina
sbattiamo infarciamo diciamo ci voleva più sale
modifichiamo la ricetta della nonna per cucinare il rito
Su questi assenti amichevoli
su questo passato dicibile
misuro la nostra fortuna
Ci sono morti che pesano più delle pietre tombali
metri cubi d’acqua
vendette da compiere
fatti che spero di non incrociare mai
Su questo misuro la mia fortuna
la nostra
Una testa di aglio a testa, un etto di acciughe a persona
mi raccomando che l’olio sia buono