E’ che ti credo.
Credo a tutto:
al naso
alla guancia ai piedi
alla trama degli occhi
al fitto della peluria
al tendine
allo spasimo
al respirare:
credo al corpo – mio e tuo –
a tutto ciò che non può la parola
che sta in uno spazio altro
– altro giardino:
questo
– nostro, corporeo –
è mobile
silenzioso:
animale
sangue
gioioso.