Ogni tanto
mica così spesso
– molto meno spesso
di quanto vorrei, ma in effetti
così raramente perché possa sempre
essere sorprendente l’effetto (ed è
forse anche in questa rarità la sua
bellezza) – capita, comunque, dicevo,
di sentire talvolta buona poesia
letta così anche a casaccio
ma di buona fattura, giusta
all’orecchio, bene in movimento
sottocute, dove nei corpi
si muovono le cose sottili e dense
e vengono così incorporate
parole piano con ferma delicatezza
come la frusta in chiara d’uovo
in movimenti circolari
e senti in effetti
quel montare dentro
di leggerezza
spumosa
nutriente
che basta un attimo
a sgonfiarsi
disgregarsi la chimica
ma invece per questa
volta si compie
l’impasto
non sfugge
il contenuto
voltato il contenitore
e quel che doveva
farsi
si fa.