Fare amicizia

 

Vai a fare amicizia, dicevano
e io non sapevo come fare
avevo pochi anni, mi veniva da piangere
e tutti quei bambini, sullo scivolo, a scalmanare.
 
Oliver si accuccia a terra
aspettando lungo il viale l’altro cane
non muove la coda
finché la distanza non è tale
da fare il balzo: mostra così
la disponibilità a giocare.
 
Io mi chiamo Martina, dice,
alla bambina bruna,
ho sei anni, mi vuoi dire quanti ne hai tu?
L’altra, più piccola, alza le dita e fa: cinque.
Se vuoi puoi venire qui a disegnare,
facciamo le stelle con i timbri. E la invita a sedere.
 
L’altro si chiama Carlo e osserva il pallone,
vorrebbe, ma non sa come iniziare: Ti piace il basket?
Si parlano, ma di sbieco, con il timore
di agganciare gli occhi, poi decidono di andare
al campetto a tirare. Non è facile:
fuori campo, tre ragazze, stanno a guardare.
 
I segni sono facili da decifrare
pettinature, vestiti, tatuaggi: tutto dice,
sai già con chi vuoi parlare.
Hai da accendere? Bello il libro, l’ho letto anch’io.
Laggiù alzano il volume delle casse e vi guardate:
che musica di merda, gli altri, vi piacete perché la schifate.
 
Te la trovi seduta a fianco, alla cena
e potrebbe andare molto male, gli altri già conversano
e dovete per forza parlare. Ma capisci che viene facile,
che sa ascoltare. Ha due figli e un cane,
poi in fretta scendete più giù, vi raccontate la vita,
le dici tutto, diventa una tua amica.
 
Sedersi sulla panchina è facile
ma non sai chi ti può capitare
tutti quei vecchi noiosi, che vivono di lamenti.
Però ti fa male un piede e vuoi stare al sole,
così accetti il rischio e ti ci siedi vicino. E’ gioviale
ma non invade, è della tua leva: chiacchierate tutto il mattino.
 
Mia madre è timida, ma poi attacca bottone
fa amicizia con la tizia del negozio, sotto l’ombrellone.
Poi riporta il racconto, la scoperta: me l’ha detto quella signora.
Senza accorgermene, negli anni, devo aver imparato
da quel suo modo di fare: Hai conosciuto più gente tu in un giorno, dice lui,
che io in due settimane. Sorrido e penso a quella bambina
che guardava gli altri giocare. Perché non vai a fare amicizia?
Era una domanda strana, mi veniva da piangere e non lo avrei saputo dire:
quanto fa paura, quanto è difficile provare,
andare verso l’altro, rischiare.

micronarrazioni, poesie

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