Leggi tutto…
sulla copertina della quale ci siamo divertiti con un piccolo cambio di colore…
Ho già più volte detto della mia passione smodata per le liste:
www.signoradeicalzini.it/?p=23
www.signoradeicalzini.it/?p=24
Son quindi stata molto felice stamani di trovare su Repubblica un ricco e denso inserto proprio sulle mie amate liste. Ve lo segnalo:
www.repubblica.it/2009/11/sezioni/tecnologia/play-list/play-list/play-list.html
http://download.repubblica.it/r2/07112009.pdf
Buone liste a tutti!
Ciao!
Volevo farvi sapere che ho arricchito il blog con nuove pagine immaginarie… cioè dedicate alle immagini.
Nella colonna di destra del blog, “SCOPRIMI E SCARICAMI“, trovate infatti:
“LE FOTOGRAFIE degli spettacoli e della Signora dei calzini“, che contiene un po’ di fotografie, fra le quali vi segnalo, oltre a quelle realizzate da Gian Pietro D’Acqui, il pazzo pazzo book realizzato da Federica Jourdan, in un pomeriggio molto caldo da signore dei calzini…
“SCARICA i disegni di Federica Jourdan“, pagina dedicata ai disegni che Federica ha realizzato per il libro “Nostra signora dei calzini”.
Son tutte da scaricare, screensaverizzare, godere..
Buona immaginazione!
E’ arcinoto oramai
che la Signora dei calzini originaria stia a Torino
al mercato di Piazza Madama Cristina,
girando per Roma, ho trovato quella romana…
… e le vostre?
Le amiche della mamma sono una fonte inesauribile di storie e sorprese.
Per dire, qualche tempo fa torno a casa e trovo un regalo, eccolo qua sotto.
Questa tazza Signora dei calzini è stata dipinta da Valentina Paduano,
i disegni originali sono quelli del libro Nostra signora dei calzini e sono di Federica Jourdan…
i versi sono miei…
l‘idea della tazza dell’amica della mammà!
La poesia qua sotto è tratta da “Nostra signora dei calzini”
e si intitola
GENTE CON LA TAZZA
La donna cade
dentro al bar
cade dentro a un sonno fondo
dentro a un cappuccino
L’uomo che la raccoglie
per lei è soltanto un braccio
uno straccio che la asciuga
una voce che la rassicura
la rassicura rimproverandole qualcosa
La donna spalanca un sorriso cieco:
da qualche parte in fondo al sogno
– in fondo alla tazza –
quell’uomo è sua madre
o qualcun altro
nascosto dalla spuma di latte.
Intorno a lei
noi, gente del bar,
continuiamo ad esistere
come qualcosa di scontato e caldo.
Non so
se mi sono mai sentita
come lei
ma la mia tazza è uguale alla sua:
abbiamo entrambe sul fondo
quel che rimane dello zucchero
e schiuma liquida.
Così è la gente
in questo bar:
gente che cade
e gente che ci pensa su.
Ognuno con la sua tazza.
E’ un periodo che scrivo poche poesie,
la cosa dipende da tanti fattori di cui non l’ultimo è che sto scrivendo altro, ma chisséne…
quello che mi pare interessante o inquietante o…
metteteci voi l’aggettivo che vi pare, è ciò che produce la mia immaginazione in astinenza da versi…
forse dovrei seriamente riconsiderare l’idea di rimettermi giù a scrivere poesie…
Certe volte
le vite degli altri
gliele guardi addosso
e ti sembran perfette
come un vestito di sartoria.
Quelle volte
io mi sento
come se la mia vita
l’avessi presa ai grandi magazzini
all’upim
o anche al discount.
Oppure mi sento
come se mi fossi comperata
solo il pezzo di sopra.
come se
sotto
avessi solo le mutande
e mi guardassero tutti.
Oppure come se,
andata anche io da un sarto,
avessi scelto male:
quello mi ha lasciato addosso
l’imbastitura
e i punti molli,
se n’è andato a casa altrui
a finire quello splendido vestito.
Quelli sono i giorni in cui
mi metto alla macchina da cucire
e faccio rumore tutto il giorno.
Che qualcosa scappa sempre
la pipì
una frase
il coraggio
l’attenzione
il filo
anche solo il tram
Se si potesse fare
io vorrei che qualcuno
mi seguisse
a raccogliere
riprendere
riportare
quel che perdo per strada
che lascio cadere,
così
come un lavandino rotto
un carro troppo pieno
o come una che va in giro
prendendosi il lusso
di stare col naso in su
come per i bambini
che gettano le scarpe
dal passeggino,
così mi ci vorrebbe una tata
un cane fedele
un maggiordomo
o una madre
magari la mia, con quella sua frase:
“non sono mica la tua cameriera”
– che a diciassette anni è affermazione che legittima il matricidio
a trent’anni se hai una madre sufficientemente lontana
è frase da malinconia
la cui tolleranza è sintomo di adultità piena e conclamata;
mio padre non lo includo nella lista
che direbbe: “te l’avevo detto io”
e quelle son frasi che non si tollerano
nemmeno a centotre anni, lui, settantacinqe voi –
comunque sia,
a me ci vorrebbe
qualcuno che mi raccolga i resti
che ho una paura folle
di questi tempi
di perdere quei pezzi che poi
il puzzle non lo finisci più
E se stai per dire quelle stronzate tipo:
“ho imparato che tutto quello che ho perso
andava perso”
guardati allo specchio
e se hai meno di settant’anni
abbi il coraggio di ammettere
che frasi così si dicono
solo per non sentire
la paura che fa
mettere quel piede
dietro a quell’altro
andare avanti
anche senza stringere i denti
che non si capisce perché
bisogna anche rovinarsi la dentatura
mentre si fatica
andare avanti, dicevo,
e ripetersi
“dopotutto domani è un altro giorno”
cercando di sembrare una Rossella O’Hara
sufficientemente stronza
da meritare
un Clark capace di dire
con tutto quello stile
se poi pensate
che io abbia iniziato
a scrivere questa non-poesia
e poi mi sia persa quel che volevo dire
avete ragione
il che però non fa che dimostrare
che continuamente
vado perdendo
il filo
l’attenzione
e stanotte anche l’ultimo tram.
Procederò a piedi
casomai mi capitasse
di trovare qualcosa
che è stato perso:
lo faccio mio
e mi dico
che son fortunata
e che se non perdevo il tram
non avrei mai trovato
quella cosa lì.
E se per caso vi state chiedendo cosa
io abbia trovato
facciamo che si tratta di una canzone,
quella dove Ornella Vanoni
se la intendeva con Rossella,
poi
camminiamo
e giochiamo che quel che si perde si perde
e anche se mio papà “me l’aveva detto”
vedrò di sbagliare a modo mio
che mi viene piuttosto naturale
e quando uno ha una dote
è un peccato perderla così
per pura ribellione.
Per questa poesia si ringraziano
mia madre
mio padre
rossella o’hara
clark gable
ornella vanoni
il tram
INTRODUZIONE NECESSARIA: Piccolo gioco di parole che devo ad un suggerimento di Clara Vajthò e che si comprende solo se si è a conoscenza del mio nome e cognome, Alessandra (ale) Racca.
Rituale
maniacale
vitale
il mio costante
raccattare
Volevo annunciare che questo blog mi pare ormai abbastanza maturo per avere un cerca-trova,
uno di quegli aggeggi internettistici per cui si digita una parola e si avvia la ricerca per vedere se nel blogc’è qualcosa che risponde a quella chiave di ricerca.
Capito, no?
Comunque lo trovate qua sotto: nella colonna di destra, in fondo a tutto il resto.
Buon chi-cerca-trova.
Le chiamo così e le scrivo da tempo,
come i sassolini di Pollicino,
piccole, semplici, le incontro per la via
per quando si è persi nel bosco,
vi presento da oggi alcune mie piccole evidenze.
Mi si dice che FEDERICA JOURDAN, in arte KIKI, (che ha illustrato il mio libro) sta partecipando a un concorso di disegno… un piccolo pretesto per mostrarvi qualche suo lavoro: CLIKKATE QUI!
Difficile ridursi a un verso.
A ndare a Ro… *
B erretto, biro, borderline (io sono)
C ellulare, CURIOSARE, calzini fucsia, casa (CERCARE), CAMMINARE (molto), caldo
D entifricio, dubbi, denari, distanze
E ssere sempre me stessa (chi? …ah, sì… ok, ma come?)
F edera, “ferma!”, fogli
G iacca, Guido, gioco per il viaggio
H otel (PRENOTARE; PERNOTTARE), “ho” (un po’ di paura)
IO, in movimento, idee
L ibri, lacrime
M utande, *MA(h)…?, maestri (SPERARE DI INCONTRARE), (il) mappamondo (che lui mi ha regalato non ci sta), metro(politana), metro (per misurare le distanze)
** …NO!
O cchiali da sole, “Ok, restiamo un po’ qui…”
P ENSARE (sempre, ma comunque agire), pantaloni neri
Q uotidiano (anche qui non avere il tempo di leggere il), qualcosa di dolce, qualcuno con cui parlare, quiete (poca)
R ossetti (2: rosso e viola), ritornare a Tori…**
S combinata, scarpe basse, scarpe con i tacchi, sogni
T rasportata, tremarella, tappi per il rumore
U na lunga strada
V IAGGIARE
Z aino piccolo per costringermi all’essenziale e…
…A(bis) ncora qualcosina per ricordarmi di te…
(to be continued…)
Testa felice. STOP
Asserisce. STOP
Che forse Roma le si addice. STOP.
Non so.
Forse non sa ciò che dice.
O forse davvero predice.
STOP.
Fare le valigie non mi si addice.
Far stare le proprie cose in uno spazio piccolo così. In uno spazio chiuso, tombale. Ho una valigia rossa e piuttosto grande, ma son certa che i miei oggetti non vogliano stare chiusi lì.
E poi non mi va di fare azioni abiette: discriminare un calzino, solo perchè più antico, rinunciare a una camicia, ad un tacco, per questioni di praticità.
La mia testa si ribella alla sintesi, alla logica, alla semplicità.
Si appella ai bisogni più improbabili, mi fa tendere al melodramma, mi pare di partire per mai più ritornare.
Dite che posso fare a meno di un cucchiaino porta tisana che mi hanno appena regalato?
“Vado solo per qualche mese a Roma, testa, registra il concetto”.
La mia testa fa il broncio, dice che la inganno. Dice che stavamo bene dove stavamo, con le persone con cui eravamo…
Le dico stizzita che ha fatto di tutto perchè le cose cambiassero.
Niente.
Mi risponde che è tutta colpa mia se ora dovremo deciderci fra due maglioni neri.
La mia testa fa i capricci.
Passerò oggi e domani a star dietro alle sue stranezze.
Poi andrò a Roma e vedremo come si comporterà.
Per qualche tempo questo blog non verrà forse aggiornato con la stessa frequenza. Devo trovare le frequenze. Ma conto di trovarle.
Scusate, devo andare, la mia testa dice che prima dobbiamo fare le valigie e poi pensare a scrivere.
Ieri sosteneva l’esatto contrario.
Ci vuole molta pazienza.
Comunque le ho fatto delle foto, alla mia testa.
Ecco in che stato si trova…
… e infatti lo trovate qui…
ore 22.00
via Cesare Balbo 10 – Torino
“SabotAge K Sofà Reading”
Nella comodità post-natalizia e pre-capodannica dei sofà del Fattore K un reading di gruppo che chi non viene Babbo Natale gli porta via i regali.
Ma non finisce qui:
chi viene prima fa l’aperitivo
chi rimane dopo balla con Robi Vaio alla consolle psicoattiva.
*
Ci sarò anche io insieme a
GUIDO CATALANO e FEDERICO SIRIANNI, insieme ai maestri musici MARCO PICCIRILLO e MATTEO NEGRIN
e a tutti gli ospiti previsti o imprevisti che vorranno intervenire dalla notte all’alba
per festeggiare l’arrivo del nuovo anno al
CAFFE’ BASAGLIA
Maggiori info qui
.
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C’è, c’è, ma lo trovate qui…
Sono un libro fresco di stampa, mi intitolo Nostra signora dei calzini
Potete acquistarmi alla Libreria Massena 28
Mi trovate con i disegni di Federica Jourdan
Costo 10 Euro
Potete comperarmi anche on line
Mi trovate Mercoledì 3 dicembre da AMANTES ore 20.30
in via Principe Amedeo 38/a – Torino
quando la Signora dei Calzini sarà ospite de Il Grande Fresco
Mi trovate Venerdì 5 Dicembre alla Libreria Massena 28
per la mia prima presentazione
Alla musica ci sarà Luca Morellato
Ai disegni live ci sarà Federica Jourdan
Ai calzini e alle poesie ci sarà Alessandra Racca
Venite.
Leggetemi.
Io vi aspetto.
Grazie alla segnalazione di Arsenio Bravuomo che condivide con me una malsana passione per le scarpe, ho scoperto queste splendide Camper per bambini versione “Signora dei calzini”.
Perchè sono in versione “Signora dei calzini”?
Beh… se avete già visto i miei reading, lo sapete, se non li avete mai visti: ecco una buona ragione!
Annunciazione annunciazione:
è nato il blog di Sabotage,
la collana di libri nella quale a dicembre
viene pubblicata anche la medesima.
Fatevi un giro,
per ora è biccolo,
balbetta appena,
ancora non sappiamo bene cosa farà da grande.
Forse sarà una bestia insensata, caotica, magmatica e raffreddata
(no, raffreddata magari no, io son raffreddata).
Forse vi farà compagnia.
Per ora ci scrivono i pionieri di Sabotage
(Catalano Guido, Sottile Filippo, Bravuomo Arsenio, Roncaglione Andrea, io) pezzetti e pezzettini.
Anche io ci scriverò.
E questa, per chi avesse dubbi,
non è una poesia.
Buona domenica a tutti.
Ho una quantità di cose da dirvi che mi scappano di testa, così, al solito ne faccio una lista:
UNO
sabato 8 novembre
“Quando la Signora dei calzini incontra Morgana”
Via Baretti 11 – Torino
Morgana è un negozio di abbigliamento. Ha scarpe, vestiti di recupero, vestiti di sartoria. Io sarò lì, durante la notte di Paratissima
ore 19,00: “Un bicchiere di vino, un abito, una poesia”: rovista fra gli abiti e cerca la tua poesia…
ore 21,30: imperdibileversione ibrida di “Eroticismi” il mio reading quasi spogliarello di cianfrusaglie amorose…
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2
venerdì 7 novembre
alla Libreria massena 28 – ore 21,30 – a Torino
l’amico Arsenio Bravuomo presenta “piccolo bastardo racconta“,
ultima uscita della collana Seed
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tre
sono lieta stralieta di annunciare per dicembre l’uscita del mio libro
“Nostra signora dei calzini“,
che verrà ufficialmente presentato venerdì 5 dicembre alla Libreria Massena 28.
Non credo possiate esimervi dal prenotare quelle 15.000 copie che vi risolveranno il problema dei regali di Natale!!!!
_________
quaTTRO
Se ve lo foste perso: Vinicio Capossela, ha scritto questa bellissima canzone che si intitola Il paradiso dei calzini e io ne son contenta… che ora mi sento in buona compagnia.
Se qualcuno conosce Vinicio… gli dica di scaricarsi la mia cartolina. Qui a fianco in SCOPRITEMI E SCARICATEMI… ne trovate altre 3 con i disegni di Federica Jourdan (kiki.joujou@yahoo.it)…
… scaricatele anche voi!
Io son strana, io che scrivo, ma strani siete anche voi che leggete.
Le mie statistiche dicono che qualcuno è arrivato a me digitando:
“schaften” ma anche “www.ashley sporca.it”
Ora ditemi perchè: perchè fate così?
Io spero che se vince Obama (e lo spero comunque, sia chiaro, a prescindere), poi vi sentiate meglio e la smettiate di fare certe cose.
In ogni caso, se qualcuno, nel frettempo che spogliano, mi vuole spiegare perchè fate così… io son contenta!
Comunque mi piacete.
Mi piacete proprio perchè fate così.