Di poetry slam, del ballare e di altre insicurezze

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Un post del 9 marzo

Perché alcune donne, come me, ad esempio, se fate loro gli auguri l’8 marzo vi rispondono (a seconda dei temperamenti) “auguri un cazzo”, “c’è poco da festeggiare”, “non è una festa” e altre simpatiche locuzioni che possono suonare come un rifiuto della vostra gentilezza e/o galanteria, oltre che un imperdonabile segno di guastafestismo.
Queste donne non ce l’hanno con voi e la vostra mimosa, tendenzialmente non vi rispondono così per stronzaggine e acidità, ma perché ritrovano nel vostro innocente, gentile, premuroso augurio e gesto, nel vostro considerare l’8 marzo “la festa della donna”, la negazione totale di ciò che per loro l’8 marzo significa. Guastafeste? Depresse? Precisine?

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http://ilmanifesto.info/vignetta/

E poi non so

Questi discorsi, ad esempio (ed è solo un esempio) sulle ragazze, questo modo di dar loro addosso, che è dilagato, che sento per strada, mentre faccio la coda a uno sportello, che leggo, che leggo qui. Questo modo di parlarsi l’un l’altro, questa vomitata collettiva infetta (come quella a cui ho assistito sui social a proposito di Charlie, ad esempio), questo sintomo di uno star male collettivo, questa ciste, l’ennesima, di un corpo collettivo così malsano, questa banalità del male, mi getta nel terrore e nello sconforto. C’è una frase, stranota, di Susan Sontag che ho incrociato anni fa quando scrivevo la tesi e mi rimbalza in testa da settimane: “La nostra è effettivamente un’epoca di estremismi. Viviamo infatti sotto la minaccia continua di due prospettive egualmente spaventose, anche se apparentemente opposte: la banalità ininterrotta e un terrore inconcepibile».
Mi guardo allo specchio e osservo le mie schifezze, il mio essere parte di questo male, mi cerco addosso gli anticorpi, la parte di me che sa “cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno e farlo durare e dargli spazio”.
E poi non so.
Buona domenica.

Coperta con le maniche e auguri

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Invenzioni (im)possibili

Qualche tempo fa mi proposero di scrivere una cosa piuttosto buffa: la descrizione di una invenzione (im)possibile per un numero di Colla – Una rivista letteraria in crisi.

Siccome da grande avevo paventato l’idea di fare l’inventrice (senza averla per ora comunque abbandonata) e siccome Colla mi piace parecchio ho detto: Sìììì!

E così è nato sulla carta un oggetto che desidero da tempo, il…. Non vi dico cosa.

Per saperlo, non si paga nulla, basta scaricare gratuitamente l’ebook sul sito di Zandegù.

In più sono in ottima compagnia tra scrittori e illustratori che stimo.

Scaricatene a piene mani!

A ottobre si legge il lissio

Mia nonna andava a ballare il “lissio”, mai avrebbe immaginato che fosse così pericoloso…

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Dico cose

Qui racconto, dico cose, blatero e pare che io mi prenda perfino sul serio per colpa di Anna Castellari che si è messa a farmi domande sulla via dei serpenti…

E altre cianfrusaglie # 17 Giugno 2014 – Cronacavera

Daje, daje, sguazza nella cronaca nera, daje addosso al mostro, daje di corone da morto alla vittima, maneggia il dolore altrui, rendilo piatto, piattissimo, telegenico, postabile, fai un sondaggio, dì chi è colpevole, chi non lo è, prenditi la tua piccola parte, scrivi questo post, memorizza le immagini, diffondi l’ultima frase, perché mi fai questo, perché lo fate, perché non lo fate, non lo sopporto, non sopporto proprio chi, le famiglie di plastica, piantatela piantatela, la provincia, il giornalismo, giornalisti sciacalli, avvocati. Siamo anche questo.

 

 

E altre cianfrusaglie # Spammazione

Io spammo l’evento
Tu spammi l’evento
Egli tagga la foto del suo evento (e la deve piantare)
Ella tagga la foto dei cazzi suoi (li mortacci sua)
Noi spammiamo l’evento
Voi vi siete rotti le palle (ma provate a organizzare qualcosa e poi capirete che lo spam è necessario)
Essi non pervenuti (a casa a guardare la tele)

L’amore non si cura con la citrosodina, ma si trova in libreria

Forse leggendo su questo blog l’avevate capito perché siete gente sveglia: ho scritto un libro nuovo.

Poi qualcuno l’ha pubblicato.

E oggi, proprio oggi, 25 Novembre 2013, esce in libreria.

Lo trovate nelle migliori librerie, andateci, se non ce l’hanno dite: “Ma siete pazzi, non avete L’amore non si cura con la citrosodina? Ordinatelo subito, scriteriati!!!”. E poi acquistatene 80.000 copie a testa (ok, ora la pianto: è un tentantivo di marketing ipnotico, volevo provare).

Ma procediamo oltre. Ora lo dico chiaro e tondo: questo è un libro d’amore, d’amore per le tante cose che mi circondano, d’amore per tutte le cose di cui è fatto l’amore:  la tenerezza, l’odio, il possesso, la paura, la fragilità, il bene e il male.

Amore è una parola pericolosissima, trasuda miele e banalità.

Ma è anche una parola potentissima.

Io mi ci volevo misurare, a modo mio, mettendoci le bollicine che frizzano.

E così è nato “L’amore non si cura con la citrosodina”.

Ora lo porterò un po’ in giro per l’Italia, se vi va, seguite le mie pagine sugli eventi, magari capita che arrivo anche nella vostra città.

Volevo anche dirvi che la copertina l’ha disegnata un mio amico illustratore che si chiama Alessandro Bonaccorsi e che qui (anche qui) voglio ringraziare tantissimo.

Poi basta, spero, che vi piaccia.

E ciao.

Dialogo non splendido ma sebonormalizzante – Pelle splendida remix

Buongiorno, vorrei un pensiero superficiale che renda la pelle splendida.
Mi spiace, li abbiamo esauriti.
Vi arrivano di nuovo?
Guardi, non saprei.
Sempre la stessa storia.

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Bastarde senza gloria

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Felicitazioni

Questo è un piccolo post di felicitazioni. Ogni tanto ce vo’.

Mi felicito (riflessivo) perchè oggi è stata sfornata  la terza ristampa di Poesie antirughe: in un anno e poco più 1400 di voi hanno comperato questo piccolo libro dalla copertina verde.

Cari circa 1400 lettori, spero che siate contenti di avere questo libro nelle vostre librerie.

Per chi ancora invece non l’avesse (e siete in molti, in effetti), ecco invece  l’accorato appello: esigete le vostre 15 copie di Poesie antirughe nelle migliori e nelle peggiori librerie!

Intanto un grazie alla Neo. edizioni, che continua a dar credito a una squinternata come me.

Ciao.

La posta del cuore

Credo che Natalia stia tremando: ho finalmente una posta del cuore.

Esce una volta ogni due mesi, direttamente sulle vostre tavole sulle belle pagine-tovagliette di Sugonews.

La versione tovaglietta la possono usare solo i torinesi, ma on line la possono leggere tutti sul blog di Sugonews.

Per sottopormi le vostre questioni di cuore-amore potete fare così: andate sulla pagina Facebook di Sugonews , scrivete sulla bacheca o inviate via messaggio privato la vostra missiva. Risponderò. E Natalia, prima o poi, se ne farà una ragione.

Intanto beccatevi le prime due risposte:

cara colibrì

caro dalmazzo

 

 

SCRIVI POESIE #1 #2 #3

SCRIVI POESIE #1

A
Sai che lei scrive?

B
Ma dai, e cosa scrivi?

C
Poesie.

B
Ah scrivi poesie.
PAUSA
E racconti, romanzi?
Non hai mai scritto un romanzo?

SCRIVI POESIE #2

A
Sai che lei scrive poesie?

B
Ma pensa, bello…
PAUSA
Come si chiama già quello del Nobel?

C
Transtromer?

B
Ecco sì. Quello. Eh, vedi tu li sai… Brava.
Poesie…
PAUSA MEDITATIVA
Ma scrivi anche altro?
Non hai mai scritto un romanzo?

SCRIVI POESIE #3

A
Sai che lei scrive poesie?

B
Ah, ma dai, scrivi poesie…
PAUSA IMBARAZZATA
Eh a me la poesia proprio non…
Ma scrivi anche altro?
Non hai mai scritto un romanzo?

Poesie antirughe da indossare

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Leggo, aderisco e anche io copio e incollo:

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8 marzo e la mia faccia sul cuscino

Questo post dell’8 marzo lo voglio fare come le borse (e le vite) delle donne: pieno di roba diversa. Perciò ci metto: una riflessione (un po’ acida), una poesia e un link.

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Auguri e fine del mondo

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Nella mia Regione

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Bye bye…

By soracesira

Reportage antirughe

Per chi non c’era alla prima presentazione di Poesie antirughe e per chi ha voglia di curiosare un po’ dentro le pagine di questo libro… (un video di Carlo Molinaro)

Carta d’identità di un libro appena nato

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I perchè e i percome

Io di solito non è che mi metto a scrivere un granchè dei perchè e dei percome del mio fare poesia.

Pubblico qua sopra poesie, pensieri e molte cianfrusaglie e tendenzialmente cerco di non prendermi troppo sul serio, perchè credo con una certa religiosa fermezza che le cose per me più serie debbano evitare di essere seriose.

Però l’amico e ottimissimo poeta Alfonso Maria Petrosino mi ha fatto un po’ di domande.

Ha voluto sapere i perchè e i percome e io mi son messa a rispondere con un certo impegno.

Perciò, se vi interessano i miei perchè e percome, eccone alcuni qui:

http://criticaletteraria.blogspot.com/2011/03/il-salotto-intervista-ad-alessandra.html

I panettoni sul treno e gli auguri

Piove proprio tanto, sono le undici di una giornata infinita che si infila dopo giorni di giornate infinite.

La Signora dei Calzini è tornata da poco dalla stazione: oggi si è sparata due treni, andata e ritorno da Milano, in mezzo agli emigranti carichi di panettoni e pacchi natalizi. Ora è rintanata sotto un piumino d’oca di calore supremo. Un po’ le piacerebbe sapere perchè gli emigranti del Natale si portano i panettoni sul treno, ovunque stiano andando: va bene i regali, ma i panettoni? Non è meglio comperarli in loco?

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Marketing selvaggio di Natale

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Audiopoesie da casello autostradale

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IncastRIMEtrici vol.2

E’ nato IncastRIMEtrici Vol. 2

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Son tempi di calzelunghe

Diciamo così: il romanzo sta alle calzelunghe, come la poesia alle calzecorte.

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I gioielli di Federica Jourdan

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