Su Vibrisse, Giulio Mozzi e Alessandra Celano hanno lanciato un bella iniziativa che vi giro: vengono raccolte, fino al 30 settembre, lodi del corpo maschile in versi.
Tutti possono inviare le loro lodi purché siano donne eterosessuali, maschi omosessuali o comunque chi, per proprio orientamento sessuale, desideri il corpo maschile.
I testi inviati vengono pubblicati sul blog, poi verranno selezionati i migliori e ne nascerà un pubblicazione.
Attenzione, ci sono delle Regole del gioco e comunque tutte le informazioni le trovate sulla rubrica di Vibrisse.
Io ho partecipato inviando questi due testi:
I nei (Sonetto con qualche neo)
Luigi ha un neo che non ha nessuno
Giovanni è nessuno ma ha un neo
Francesco, di neo, ne ha qualcuno
C’è qualcuno che non abbia un neo?
Esistono sette nei per sette fratelli?
Paolo ha sette nei fratelli (molto belli)
Alessandro: anche i belli hanno nei
Belli o brutti, dice Luca, sono i miei
La scoperta dei nei dell’uomo dopo
l’amore. In solitaria esplorazione
puro occhio, semplice agnizione
Il ritrovamento dei tuoi nei dentro
l’amore, corpi del tuo corpo, pieno
nel pieno, centri dentro il centro
Che so dove nascondi l’alluce
e che ho imparato di te la forma del piede
e come piegano le righe sul tallone le calze
e le puzze che fanno a volte le maglie la sera
e di quando dall’orizzonte delle spalle aspetto
che pigra ti sorga la testa (e presto
dalla mia parte ne spero il tramonto e il respiro)
non è cosa che puoi dire al passante
al nessuno
della corrispondenza che ho scoperto
fra la forma del pollice e il pene
però lo farei, furbetta
come una volta ho parlato i segreti
(anche se mia madre aveva detto
però non dirlo a nessuno, va bene?)
io lo rifarei, stupidotta
lo direi a chiunque al nessuno
e anche il sapore del segno, la conca
sul lenzuolo (del vuoto) del corpo
(mentre prepari il caffé) il mattino