8 Marzo, un workshop a Torino

Ho passato la mia infanzia fra tagli e stoffe e chiacchiere di donne: mia nonna faceva la sarta e il filo del cucito è rimasto nella mia vita, ripreso da mia sorella, creatrice di abiti a sua volta.

Alcune volte all’anno io e le mie amiche ci troviamo per scambiarci abiti che noi non vogliamo mettere più. E’ un momento di festa, vitale, in cui, attraverso lo scambio giocoso, passano pezzi di vita, nuove possibilità di essere, anche attraverso il passaggio di un abito da un corpo a un altro, da una esistenza all’altra.

Infine la scrittura, come generatore di narrazioni differenti, forma che ci consente di dare nuove forme alle nostre vite.

Io e Elena Patris, amica e psicologa, abbiamo intrecciato questi e altri fili per tessere il workshop di scrittura autobiografica che proponiamo, in questa sua terza edizione, a Torino, l’8 marzo.

Qui sotto tutte le informazioni per capire di cosa si tratta e come iscriversi.

NEI NOSTRI PANNI

Quali sono i nostri panni? Quanti sono?
Ci piacciono ancora tutti?
Ci vanno ancora bene?
C’è qualcosa che vorremmo cambiare?
C’è qualcosa che teniamo nel cassetto per quando arriverà il suo
momento?

In questo laboratorio di narrazione autobiografica cercheremo di aprire i nostri armadi, intesi come repertori di possibilità, e di dare spazio alle domande: lo faremo attraverso la narrazione, la scrittura individuale e il confronto all’interno del gruppo, in un rapporto circolare tra raccontare e ascoltare storie, in un dialogo con l’altro in cui dare valore alle narrazioni e costruirne di nuove.
La vita che conduciamo, infatti, ci spinge spesso all’azione, talvolta senza lasciarci uno spazio nel quale fare il punto per poter godere appieno di ciò che si fa e si è, maturare decisioni e immaginare possibilità di cambiamento.
Nei nostri panni viene proposto l’8 Marzo, in occasione della Giornata internazionale della donna, perché possa essere occasione per dedicare spazio e attenzione alle tante sfaccettature di cui si è fatte e per dedicarsi un momento per immaginare nuove e diverse possibilità.

COSA FAREMO
Gli abiti saranno gli elementi simbolici al centro delle attività di scrittura e relazione proposte. A partire da alcuni testi letterari, sperimenteremo la scrittura come innesco creativo per la narrazione di sé e del proprio percorso. Il focus non sarà sulla “bella scrittura”, ma sulla scrittura come strumento di “messa in forma” ed esplorazione di modalità narrative e relazionali.
Il laboratorio propone alle partecipanti di portare tre abiti o accessori che rappresentino: un abito che si vuole dismettere, un
abito che fa sentire bene nei propri panni (che può essere quello indossato), un abito che rappresenti la sfera del desiderio, del
possibile e del vorrei essere. Si è inoltre invitate, qualora lo si desideri, a portare anche altri vestiti da scambiare, proprio perché ciò che non è più adatto per qualcuna può esserlo per qualcun altra e perché, diciamolo, è sempre
piacevole avere un abito in più. Gli abiti, infatti, sono stati scelti come strumento anche per il loro essere portatori di quella bellezza e leggerezza che vorremmo avesse il tempo dedicato a ripensare a noi stesse.

PERCHÈ UNA SCRITTRICE E UNA PSICOLOGA
Siamo una scrittrice e una psicologa, proveniamo da percorsi formativi e professionali differenti, ma entrambe lavoriamo con
la narrazione come strumento per dare forma all’esperienza e immaginare possibilità altre. Ci interessano le storie delle persone e pensiamo che farne racconto possa dare e restituire valore al vissuto.

IL PUNTO DI VISTA DELLA PSICOLOGA Capita, a volte, di sentirsi senza via di uscita, o ancorati a qualcosa che si avverte come
ingombrante. Ogni esistenza, invece, ha sempre molteplici possibilità di riscrittura. Se infatti non possiamo cambiare le cose
che ci sono successe, possiamo però cambiare il nostro modo di vederle e vederci, uscendo da una concezione deterministica dell’ineluttabile e trovando nuovi sistemi di significati, capaci di restituirci un ruolo da protagonisti nelle scelte che ci riguardano.
Sperimentarsi con nuove storie consente di vedere qualcosa a cui non avevamo pensato, di mettere in discussione ciò che ci sembra immutabile, di trovare idee e possibilità per trasformarci ed esprimere e scoprire le nostre risorse. Questo può fare la scrittura, sia quando siamo noi a scrivere, sia quando leggiamo qualcosa di qualcun altro. Utilizzare i vestiti come metafora, inoltre, permette di esplorare le proprie sfaccettature e i propri repertori di possibilità, vedere quanti sono e decidere cosa farne: i vestiti, dunque, non solo come possibilità di essere, ma anche come possibilità di diventare.

IL PUNTO DI VISTA DELLA SCRITTRICE Mia nonna faceva la sarta, mia sorella crea abiti, io arrivo con difficoltà a cucire un bottone, ma ho sempre pensato che scrivere abbia a che fare con l’attività di costruzione e confezionamento che tanto mi ha sempre affascinato. Scrivere ci permette di volta in volta di scegliere forme differenti, vestire diversi panni e anche di tessere e tenere insieme trame ed elementi che apparentemente possono apparire
inaccostabili. Come lettori e come scriventi maneggiamo, attraverso le parole, le trame della vita e, attraverso le parole, diamo
forma a pensieri, fantasie, definizioni di noi, degli altri e della realtà che ci circonda, dandoci così la possibilità di mutarla.
In questo laboratorio guardo alla scrittura come pratica e possibilità di gioco di parola e di esperienza attraverso la proposta di dispositivi di scrittura che, a prescindere dal valore letterario, permettano alle partecipanti di esperire diversi modi di affrontare il racconto di sé e della propria esistenza.

CHI SIAMO:
ELENA PATRIS Sono una psicologa a orientamento sistemico relazionale e da circa vent’anni mi prendo cura del benessere delle
persone, accompagnandole a esplorare modi alternativi di affrontare un problema e a riappropriarsi delle competenze per il
cambiamento. Svolgo la mia attività in libera professione facendo consulenze individuali e di coppia, supervisioni, formazioni e laboratori. Sono co-ideatrice di Land Art Lab, contenitore di proposte e laboratori in cui avviare il processo creativo che consente di ampliare i punti di vista e costruire nuove possibilità.
ALESSANDRA RACCA Pratico da anni la scrittura come forma di scoperta e di relazione con il mondo e con sé stessi, l’ho indagata e sperimentata in forme differenti come persona e professionista. Il linguaggio che ho usato più spesso è quello della poesia, scritta e performata.
Ho creato PoetiCo, coro parlante poetico di Torino, per promuovere la lettura e l’ascolto della poesia in contesti collettivi, e il progetto performativo Inpoetica, sulla memoria che è racchiusa negli oggetti personali e negli spazi collettivi.
Tengo corsi di scrittura per adulti, ragazzi e bambini.
Il mio ultimo libro è Io, Alice e il buio buio (Einaudi ragazzi). Il mio blog è www.signoradeicalzini.it.

COSTI E MODALITÀ DI ISCRIZIONE
Costo workshop:
80 Euro

Promo Early bird per iscrizioni dal 10 al 20 febbraio:
65 Euro
60 Euro se porti un’amica

Per ricevere il modulo di iscrizione inviare una mail a:
epatris@hotmail.com


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